Presentazione del libro: Le mie guerre

Convegno

Le mie guerre, di Carlo Zanghellini, ed. Circolo Croxarie (256 pagine formato 17 x 24 cm), € 15 (per i soci € 12)

Presentazione del libro "Le mie guerre", l'autobiografia di Carlo Zanghellini che il circolo Croxarie ha pubblicato come primo volume della collana "Progetto memoria": la branca editoriale "di carta" che da oggi va ad affiancarsi alla usuale attività che dall'inizio dell'anno il circolo porta avanti sul web all'indirizzo www.croxarie.it.

Carlo Zanghellini, poeta e imprenditore, irredentista e socialista, ha attraversato la storia di Strigno, della Valsugana e del Trentino con una forza e una determinazione straordinarie. La sua grande avventura, segnata da due guerre mondiali, è una continua e caparbia rivincita sulla sorte e sulle tragedie private e collettive. Tutto questo rivive oggi nelle sue memorie: pagine lucide, ironiche, a volte spietate, legate dal filo rosso del lavoro inteso come riscatto sociale, come unico mezzo per conquistare una libertà a lungo negata.

COME INIZIA
I ricordi più lontani della mia fanciullezza si perdono nella nebbia sempre più fitta del tempo: risalgono all’anno in cui frequentavo la prima classe delle “popolari”, le odierne elementari. L’aula era un locale basso, oscuro, maleodorante situato al terzo piano della vecchia Casa di ricovero. D’inverno era gelata: a riscaldarla un pochino dovevano provvedere gli scolaretti che, infatti, arrivavano ogni mattina con una stèla, un pezzo di legno da ardere. Purtroppo la stufa di mattoni e pietre era troppo grande sicché il combustibile serviva per darci una vana illusione di tepore.
Portava al terzo piano un scala di legno fissata all’esterno della facciata nord della casa. Sotto di noi erano stanzoni occupati dai vecchi poveri della borgata; più sotto, al piano terra, si trovavano l’abitazione del custode e l’infermeria. In due locali a volta, umidi e lerci, con due finestrine munite di grosse inferriate, erano segregati i pellagrosi, i dementi e altri disgraziati che sarebbe stato meglio affidare al manicomio di Pergine. Passando accanto a quei due locali noi, ragazzini, udivamo spesso urla disumane e, non di rado, le imprecazioni del custode intento a mettere la camicia di forza a questo o a quello degli energumeni più forsennati.


organizzazione: Circolo culturale Croxarie