Presentazione del libro: Otto anni e 21 giorni. il mio impegno di solidarietà in Iraq

Convegno

Il Centro per l'educazione alla pace e ai diritti umani insieme con l'associazione Un ponte per Baghdad, presentano il libro di Simona Toretta "Otto anni e 21 giorni. Il mio impegno di solidarietà in Iraq".
Alla presentazione del libro, edito da Rizzoli nel 2005, sarà presente l'autrice Simona Torretta, affiancata da rappresentanti dell'associazione Un ponte per… e del Centro per l'educazione alla pace e ai diritti umani di Rovereto.

La sera del 24 ottobre, l'autrice sarà a Trento, per presentare anche lì il suo lavoro.

Il 7 settembre 2004, il rapimento in Iraq di due giovani volontarie, Simona Torretta e Simona Pari, ha tenuto col fiato sospeso l'opinione pubblica italiana e internazionale. Oggi Simona Torretta racconta gli otto anni del suo lavoro in Iraq interrotti da ventun terribili giorni del suo sequestro. Arrivata a Baghdad nel 1996 per conto dell'associazione Un ponte per…, ha coordinato i progetti di ricostruzione delle scuole e l'aggiornamento delle biblioteche universitarie, la bonifica dell'acqua e la distribuzione del cibo e dei farmaci. Simona non vestiva una divisa, non era un inviato speciale, era una ragazza italiana fra gli iracheni, che lavorava per loro, ma soprattutto con loro. Ecco perché i suoi occhi ci consegnano una fotografia così intima dell'Iraq, un ritratto che nessuno ha mai visto e che lei, a un anno dal sequestro, ha deciso di affidare a queste pagine. Simona racconta le storie delle persone che ha conosciuto, gli incontri con i leader religiosi, con le ragazze impegnate difendere i loro diritti, con i bambini di strada e gli studenti che sognavano un futuro diverso. Donne e uomini dalle enormi risorse, vittime indifese di guerre, tiranni e bombe intelligenti. Un popolo che cerca soltanto la pace e che chiama il petrolio "la disgrazia che ci scorre sotto i piedi". Gli iracheni vorrebbero solo svegliarsi la mattina, accendere la luce, bere l'acqua dal rubinetto, fare la spesa, andare in ufficio e, la sera, passeggiare con gli amici. Ma la normalità a Baghdad è ancora un sogno. Simona è partita per condividere quel sogno e provare a realizzarlo. Il sequestro l'ha costretta a tornare, ma non le ha fatto cambiare idea: "C'è una sola via per costruire la pace e la tolleranza ed è la solidarietà concreta tra i popoli". Lei il suo pezzo di strada l'ha già fatto. (dalla copertina del libro)


organizzazione: Centro per l'educazione alla pace e ai diritti umani - Associazione Un ponte per Baghdad