Presente. East Coker
Il Quarto tempo. Viaggio corale strumentale attorno ai Quattro Quartetti di T.S. Eliot
Franz Schubert Die Nacht
Johannes Brahms In stiller Nacht
Miklos Kocsar Nocturne
T.S. Eliot East Coker
Lucia Palaoro Suite per fagotto e coro femminile
ln my beoinnino is my end
ln my end is my beoinnino
Javier Busto Popule meus
György Orbàn Horae
Pietro Ferrario In Paradisum
Coro da Camera Trentino
dir. Giancarlo Comar
Paolo Filosi fagotto
Tommaso Lonardi Alessio Dalla Costa voci recitanti
East Coker fu scritto nei primi anni della seconda guerra mondiale quando le stagioni sconvolte "che cosa fa il tardo novembre coi turbamenti ella primavera?" e il sovvertimento dell' ordine cosmico condurranno alla fine del mondo.
"O buio, buio, buio. Tutti vanno nel buio / nei vuoti spazi interstellari, il vuoto va nel vuoto." La notte è intesa come assenza di significato, ma solo attraverso un percorso notturno in se stessi, rinunciando a tutto, è possibile raggiungere la luce.
Quindi gli antenati che ci avviarono a perseguire la conoscenza piuttosto che i valori spirituali ci hanno ingannato, perché nemmeno questo è il punto. La sola saggezza non è quella dell'età, bensì la saggezza dell'umiltà.
L'umiltà è il punto, nella sofferenza che è permanente: "la gente cambia e sorride, ma la sofferenza resta". E solo attraverso quest'ultima è possibile un'espiazione, una penitenza: "per guarire la nostra malattia deve peggiorare".
Non sono sufficienti nemmeno la conoscenza di segreti morti, o la poesia; non le parole "logori strumenti che peggiorano sempre" e che comunque non conosciamo. Non è sufficiente la speranza, non la fede: una conclusione provvisoria del secondo quartetto pare essere allora l'attesa, tra il principio e la fine. n presente è solo quest'attesa.
"L'amore si avvicina più a se stesso / quando il luogo e l'ora non importano più" ovvero dimenticandosi del mondo, nell'intersezione del tempo col senza tempo: "Noi dobbiamo muovere senza fine verso un'altra intensità".
L'altra intensità, non quella isolata di un'illuminazione, "ma tutta una vita che brucia ogni momento", non nel desiderio del futuro ma nel presente, l'intensità del "Su, presto, qui, ora, sempre".
a.r.c.
"In my beginning is my end", il principio e la fine sono la stessa cosa: cosi l'apertura del quartetto, affidata al coro femminile, si basa sull'estrema semplicità del materiale, frammenti melodici che si ripetono con andamento quasi cantilenante. n fagotto prosegue separando i diversi tempi con brevi interludi, dapprima muovendosi nel registro acuto, in una sorta di canto stranito, poi nella tessitura grave, in un brulichio sotterraneo che sfocia nel grido "o buio", per poi svuotarsi nuovamente.
Nel quarto tempo la musica si sovrappone alla voce recitante; il clima crudo del testo si riflette nel contrasto timbrico dato dal serrato alternarsi dei due registri estremi del fagotto. n quinto tempo si conclude con il motto di Maria Stuart "nella mia fine è il mio principio": il coro femminile ripropone il tema iniziale che, variato, si dipana in una tessitura più luminosa. Lucia Palaoro
organizzazione: Federazione Cori del Trentino