Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera

Cinema

Nuovo Cineforum Rovereto. Autunno 2004

Corea del sud/Germania, 2003
Titolo originale: Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom
Genere: Drammatico
Durata: 103'
Regia: Ki-duk Kim
Cast: Kim-Ki duk, Oh Young-Su, Jong-ho Kim
Sito ufficiale: www.sonyclassics.com/spring

Sullo sfondo di un monastero coreano da sogno, immerso in una foresta, la vita è ritratta e fermata nel suo scorrere, che sembra seguire il ritmo delle stagioni. Un monaco bambino apprende, dall'insegnamento del Vecchio Monaco, il senso della vita (Primavera). A 17 anni conosce l'amore e il sesso (Estate). A 30, colpevole di omicidio, torna in cerca di pace ed espiazione (Autunno) e, infine, ormai vecchio, accoglie il figlio che una donna sconosciuta abbandona sulle scale del monastero (Inverno). Un monaco bambino e uno vecchio, di nuovo. Il ciclo della vita ricomincia.

L’esistenza individuale è un enigma irrisolvibile contraddistinto da fenomeni contrastanti, desideri e repressioni, emozioni e frustrazioni, e molto banalmente, gioie e dolori. Il cinema, ovviamente, strumento narrativo che unisce aspetti visivi a contenuti poetici ha da sempre cercato di rappresentare la vita in tutta la sua labirintica articolazione.
Ebbene, uno dei lungometraggi che riesce con maggiore precisione e delicatezza a organizzare in forma filmica queste tematiche è senza dubbio Primavera, estate, autunno, inverno…e ancora primavera, del regista coreano Kim Ki-duk.

Si tratta di un lavoro contraddistinto da uno straordinario equilibrio espressivo. Tutte le varie componenti linguistiche del testo audiovisivo sono infatti sapientemente miscelate. La cura dell’immagine, seppur minuziosa ed elegantissima, non prevarica mai il senso profondo della vicenda. I dialoghi sono limitati all’essenziale e la comunicazione poetica è delegata alla composta e solida forza del racconto, suddiviso in cinque capitoli, che si evolve senza sbavature fino all’epilogo. Il sublime contesto ambientale non abbaglia inutilmente lo sguardo dello spettatore, anzi lo guida verso la riflessione profonda che sta alla base del film. Qual è la reale sostanza della vita? Gli esseri umani devono lasciarsi trasportare dai desideri e dall’ansia del piacere? Cosa rappresenta a livello simbolico la malattia? L’autore del film non risponde a tutte queste domande, semplicemente illustra in maniera alta una strada possibile, quella dell’abbandono di tutto, della lontananza e del distacco. E non assume certo un atteggiamento moralistico verso le debolezze dei suoi personaggi. Così, il giovane monaco allievo conosce il piacere fisico, l’attrazione verso un eros praticato quasi animalescamente ma allo stesso tempo vive l’abisso incontrollabile dell’innamoramento, della dipendenza fisica e mentale nei confronti del mondo femminile.
La dimensione ascetica e la ricerca mistica dei due monaci protagonisti, dunque, non esclude le fragilità umane, non le nega; le affronta attraverso una sorta di viaggio spirituale, di evoluzione interiore che prevede delle tappe precise, così come puntuale è l’arrivo e il dispiegarsi delle stagioni.

Kim Ki-duk è un cineasta di grande sensibilità ed è riuscito a raffigurare l’immacolata natura di questo angolo sperduto di Corea (del sud) senza far notare la presenza della macchina da presa. Le inquadrature sono sempre ben concepite e caratterizzate da un bilanciamento assoluto della composizione, così come ben utilizzati sono tutti gli elementi cromatici. In Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera non vi sono formalismi sterili, vacue scelte estetizzanti ma figurazioni di un sistema eco-biologico in grado di assorbire e disperdere ogni futile tensione umana.
In questo contesto creativo, la recitazione degli interpreti appare ottimamente impostata, sempre calibrata alle situazioni e mai sopra i toni necessari.
Tutto entra armoniosamente nel ciclo delle emozioni e dei sentimenti, in un’alternanza (sopra)naturale di eventi e periodi, nei quali ciò che conta è la semplicità dello sguardo e il silenzio.
David Arciere da www.cultframe.com


organizzazione: Associazione Nuovo Cineforum Rovereto