Processo alla banalità del male

Teatro

Giorno della memoria. 27 gennaio 2013

Trento Spettacoli
Processo alla banalità del male
Adolf Eichmann: un criminale moderno
drammaturgia e regia di Maura Pettorruso
tratto da La banalità del male di Hannah Arendt
con Andrea Brunello, Alessio Dalla Costa,
Stefano Detassis

Quando, nel 1960, Adolf Eichmann fu rapito da Buenos Aires, dove era nascosto, e portato a Gerusalemme, in Israele, per essere sottoposto al processo per i crimini perpetrati da lui e dal regime nazista durante la Seconda guerra mondiale, il mondo, la società, la storia stessa, si trovarono davanti a una possibilità nuova e importantissima: capire.
Capire qual è il volto del mostro.
Capire come può un uomo diventare quel mostro.
Capire dove è il confine tra umano e bestiale. Eichmann, al processo di Gerusalemme, si presenta come un uomo quotidiano, qualunque, mediocre: è lui il mostro?
La nostra lettura-spettacolo parte dalla stessa possibilità: capire. Un testo per ricordare ancora una volta la sconvolgente razionalità dello sterminio degli ebrei. Una lettura-processo per capire, analizzare, non dimenticare uno dei periodi più agghiaccianti della storia del Novecento.

«La mia opinione è che il male non è mai “radicale”, ma soltanto estremo, e che non possegga né la profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare tutto il mondo perché cresce in superficie come un fungo. Esso sfida il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua “banalità”... solo il bene ha profondità e può essere integrale». Hannah Arendt