Proiezioni TrentoFilmFestival

Cinema

Presentazione film del 59° Trentofilmfestival 2011

“Linea continua” di H. Barmasse, D. Levati e G. Berthet;
“Sentire il mio passo sul sentiero” di C. Prevosti;
“L’abbraccio del silenzio” di E. Orlandi

Linea continua
Hervé Barmasse, Damiano Levati, Giacomo Berthet - Italia, 2010 - Sezione Alp&Ism (17’)
Quattro generazioni, un solo obiettivo: andar per monti alla ricerca dell’avventura. Questa è la famiglia Barmasse di Valtournenche, montanari, alpinisti, esploratori e guide alpine del Cervino. Il 17 marzo 2010, a distanza di una generazione, padre e figlio si legano in cordata per salire quel canalone che, dall’Enjambée, precipita per 1200 m verso la base della parete Sud del Cervino. Un vecchio progetto tentato 24 anni prima dal padre Marco ed oggi ripreso dal figlio Hervé. Una via difficile ancora irrisolta nel 2010.

Sentire il mio passo sul sentiero
Carlo Prevosti, Jacopo Santambrogio
Italia, 2010 / Durata: 50'
La vita quotidiana e le testimonianze di persone che hanno scelto di ritornare alla montagna; un micro-fenomeno inverso rispetto allo spopolamento delle aree montane. Incontri con scelte esistenziali, dettate da fattori diversi, ma unite da un unico fine: trovare una risposta partendo dalla natura.

L’abbraccio del silenzio
Elio Orlandi | 20, Italia, 2011
Ricordo di Fabio Giacomelli, l’uomo, l’alpinista e la sua grande passione per la montagna.
Fabio Giacomelli se ne è andato il 1° gennaio 2010, in un giorno cupo di vento e neve, quando anche il Cerro Torre si era rivestito del suo urlo. Un soffio della montagna lo ha portato via, tradito da un pendio di neve perfido e crudele esposto agli accumuli pronti al distacco. Proprio alla base di quella parete tanto sognata e intensamente vissuta, mentre ritornava da un ennesimo tentativo di via nuova alla vetta. Le immagini permettono di rivivere alcuni momenti della sua entusiastica passione per la montagna: un ritratto del suo sano e genuino modo di essere, un omaggio alla sua riservata umiltà e bontà di carattere, un tributo ai suoi principi di intendere e praticare l’alpinismo. Attraverso il suo pensiero e le sue parole riemergono i valori di una splendida persona, di un compagno ideale, di un amico sincero, di un vero alpinista e di un grande uomo.