Pù busie che poesie
Loredana Cont al comunale di Pergine col suo Pù busie che poesie
Stagione Teatro di Pergine
Prosa
Filodrammatica "I Dialettanti" di Rovereto
Pù busie che poesie
spettacolo brillante di e con Loredana Cont
tecnico di scena Giorgio Matassoni
collaborazione di Barbara Zeni
Ho cercato di trovare spunti di divertimento parlando delle donne che hanno lasciato traccia nella poesia italiana... così poche che sembra quasi il consiglio provinciale... E poi dalla poesia sono passata alle canzoni popolari che amiamo tanto: piene di disgrazie e di patimenti... Largomento della poesia e della canzone è un pretesto per raccontare i passaggi fondamentali della nostra esistenza, dalla nascita alletà adulta, mettendo in relazione epoche diverse e stili di vita che non ci appartengono più, ponendo lattenzione sulle piccole e grandi manie della nostra quotidianità che è sempre spunto di riflessione e di divertimento.
Naturalmente il tutto viaggia sul filo dellironia e dellumorismo, uniche vere vie di fuga dalla realtà che ci circonda.
Loredana Cont, autrice e attrice trentina (anche se nata in Svizzera), ha scritto testi teatrali in dialetto tanto brillanti che sono stati tradotti in numerosi altri dialetti e vengono messi in scena in tutti i teatri d’Italia e perfino in Slovenia, Brasile e Germania, dove sono recitati dalle comunità di origine trentina.
Da una decina di anni è l’autore più rappresentato in Trentino: secondo i dati della SIAE nel 2011 i suoi testi sono stati rappresentati in Italia 290 volte. Per la Cont, il dialetto trentino è un valore aggiunto da salvaguardare nella produzione teatrale, non certo un limite.
Le sue commedie sono ironiche e divertenti. In esse lo spettatore ritrova vizi e virtù della quotidianità e di un recente passato. I testi più noti sono: L’usel del marescial, A no saverla giusta, Pochi ma boni, L’eredità dela pòra Sunta, L’era meio nar a Rimini, No ve capisso pù!
Oltre alle commedie per più attori, ha scritto cinque monologhi brillanti, tra cui il più recente è Pù busie che poesie, in cui l’attrice trentina rispolvera la memoria scolastica e si vendica dei poeti immortali come Dante e Petrarca.
«In Pù busie che poesie ho cercato di trovare spunti di divertimento parlando delle donne che hanno lasciato traccia nella poesia italiana... così poche che sembra quasi il consiglio provinciale... E poi dalla poesia sono passata alle canzoni popolari che amiamo tanto: piene di disgrazie e di patimenti... L’argomento della poesia e della canzone è un pretesto per raccontare i passaggi fondamentali della nostra esistenza, dalla nascita all’età adulta, mettendo in relazione epoche diverse e stili di vita che non ci appartengono più, ponendo l’attenzione sulle piccole e grandi manie della nostra quotidianità, che è sempre spunto di riflessione e di divertimento.
Naturalmente il tutto viaggia sul filo dell’ironia e dell’umorismo, uniche vere vie di fuga dalla realtà che ci circonda».
organizzazione: Associazione culturale Aria - Comune di Pergine Valsugana