Quel che la Filosofia non dice...

1ª Biennale di Filosofia
Quel che la Filosofia non dice...
Parole dal Limite

Sembra che nella propria parabola storica la Filosofia abbia attraversato ed esplorato un po' 'tutto': non c'è forse area del 'reale' (né dell'irreale, se cosi si può dire) sul quale essa non si sia pronunciata cercando di estendere il proprio onniavvolgente sguardo in panoramiche raggiunte (o dimostrate infondate): cercando insistentemente di 'esautorare' la comprensione dei propri oggetti tematici sin nel loro dettaglio più minuto.
Cosa rimane allora da 'dire' ancora? Ma anche: cosa è stato tralasciato in questa insistente esplorazione?! cosa si è rivestito di silenzio? Quali voci sono rimaste interdette alla riflessione filosofica? Cosa 'manca'? quali vuoti, limiti, afasie, amnesie, assenze, oblii: che cosa non tratta (o non ha trattato) la filosofia? E di che cosa si tratta?
Sono stati certo illuminati fondamenti e infondatezze, etiche e morali, 'oggetti immensi' e microdettagli linguistici, metodi e antimetodi, poteri nascosti e affreschi dell'assoluto, l'assurdo e l'incontrovertibile; e Luce, astri, costellazioni, pietre, Dio, nature difformi, idee matematiche, poetiche, immagini, pitture, lande, secreti del tempo, del cosmo e dell'anima; accenti e tessiture musicali udibili e inudibili, divinità della luce e teatri dell'oscuro; gli dèi, il sublime e l'oggetto inestetico...
Oscilla entro un arco concettuale ed espressivo probabilmente incircoscrivibile il catalogo degli 'oggetti tematici' di cui la filosofia s iè occupata.
C'è qualcosa ancora e, se si: che cosa borda (e circonda) il pensiero filosofico e si fa forse 'limite', punto fatalmente critico o nuovo orizzonte irradiando di sé (da sé) itinerari aperti a nuove linee ideative? Cosa permane oggi gettato-innanzi (pro-blema) e, se cosi si può dire, 'fuori' (alius) dalle antiche e sempre attuali mura della Città dei Filosofi? E al di là dell'infinito repertorio di oggetti tematici: che cos' è (il) fuori della filosofia?
Abbiamo pensato di proporre questo tema a tutti i Relatori partecipanti a questa prima Biennale di Filosofia, per far si che ognuno riporti poi in sede di relazione, dalla propria particolare prospettiva, un discorso in ombra.
La scena è cosi aperta alle suggestioni più varie con un indirizzo di fondo però che assegna unità espressiva a tutto l'incontro: la filosofia e il suo Fuori/Altro, appunto, quel che la filosofia non dice.
Attraverso una sorta di autoscopia e indicazione di contenuti altri che retroagiscono e delimitando (forse) danno-forma al sapere filosofico, questo primo appuntamento intercetta cosi una prima matrice di confronto con il pensiero filosofico che, negli anni successivi, avrà tracce future di variazione tematica.