RIII Riccardo Terzo

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2013/2014
La Grande Prosa

Società per Attori
RIII
Riccardo Terzo
di William Shakespeare
traduzione e adattamento di Vitaliano Trevisan
ideazione scenica e regia Alessandro Gassmann
con (in ordine di apparizione) Alessandro Gassmann, Mauro Marino, Giacomo Rosselli, Manrico Gammarota, Emanuele Maria Basso, Sabrina Knaflitz, Marco Cavicchioli, Marta Richeldi, Sergio Meogrossi
e con la partecipazione di Paila Pavese
scene Gianluca Amodio
costumi Mariano Tufano
musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi

Surreale, espressionista, originale e profondamente radicato nella nostra realtà: dopo essersi a lungo confrontato con testi contemporanei, da La parola ai giurati di Reginald Rose a Un'oscura immensità di Massimo Carlotto, passando per Roman e il suo cucciolo di Reinaldo Povod, Alessandro Gassmann porta in scena per la prima volta Riccardo Terzo di William Shakespeare, riletto grazie alla versione disincantata e alla scrittura tagliente di un autore come Vitaliano Trevisan che ha curato l'adattamento teatrale del testo. «La decisione di affrontare, per la prima volta anche da regista, un capolavoro di William Shakespeare, è legata al felice incontro artistico con Vitaliano Trevisan» afferma Gassmann. «Ho sempre avuto nei riguardi del Bardo un certo distacco, un approccio timoroso; le messe in scena dei suoi capolavori, lo confesso, non sono mai riuscite a coinvolgermi del tutto, forse per la difficile sintonia con un linguaggio così complesso e articolato ma anche, in molte traduzioni, oscuro e arcaico. Un "ostacolo" che mi ha sempre impedito di immaginare una messa in scena in grado di restituire l'immensa componente poetica ed emozionale e allo stesso tempo di innervare di asprezza contemporanea il cuore pulsante ed immortale dell'opera shakespeariana attraverso il registro comunicativo a me più congeniale, ovvero quello della modernità e dell'immediatezza.»
Modernità e immediatezza del linguaggio quindi, in una continua con-taminazione tra cinema e teatro: questo Riccardo Terzo da lui diretto e interpretato è lineare nello sviluppo della vicenda che procede con ritmo serrato, amplificata dalle proiezioni che moltiplicano gli elementi scenografici. Anziché gobbo e rattrappito, Gassmann reinventa il suo personaggio, emblema dell'avidità di potere, trasformandolo in un gigante che sovrasta anche fisicamente tutti quelli che gli stanno intorno, muovendo-si con gesti disarticolati, sghembo, claudicante, con un braccio irrigidito. «Il "nostro" Riccardo, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua "diversità", deve colpire al cuore, emozio-nare e coinvolgere il pubblico di oggi (mi auguro in gran parte formato da giovani), trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell'inconscio e nelle "deformità" congenite dell'animo umano» prosegue il regista che sembra aver centrato l'obiettivo regalando al pubblico uno spettacolo di grande forza e intensità, privo di mezze misure.