Raccontare il tempo. Costruire le Memorie
Si chiama Pinocchio nero ed è il titolo di un film documentario di Angelo Loy; ma è anche un lavoro realizzato, in Africa, da Marco Baliani, con venti ex ragazzi di strada e, infine, è lo spunto per un progetto che prenderà vita il 26 novembre a Rovereto, e proseguirà durante tutta la primavera 2006 presso le scuole medie della Vallagarina.
Sabato 26 novembre alle ore 17, il noto attore, regista e scrittore Marco Baliani sarà a Rovereto, alla sala conferenze del Mart, per presentare il film Pinocchio nero.
Alla presentazione saranno presenti anche lassessore provinciale Margherita Cogo, il sindaco di Rovereto Guglielmo Valduga e altre autorità.
Marco Baliani è un regista che ha sempre saputo emozionare lavorando con le marginalità, quelle dellanima e quelle sociali. Negli ultimi anni la sua attività si è concentrata sul continente africano con un progetto che è durato ben tre anni e che ha coinvolto i ragazzi di strada di Nairobi nella preparazione dello spettacolo teatrale Pinocchio nero.
A Rovereto, Baliani, parlerà di questa esperienza e introdurrà il film documentario Pinocchio nero realizzato dal regista Angelo Loy.
Girato nel corso di tre anni tra il Kenia e lItalia, il film di Angelo Loy non è il semplice back-stage della trasposizione africana della favola di Collodi, ma fornisce il resoconto in presa diretta di un percorso di iniziazione lungo i bordi più sfortunati della vita da parte di 20 giovani ex ragazzi di strada.
Il diario privato di un progetto, nato da una vera e propria scommessa tra Marco Baliani e John Muiruri, il capo-progetto impegnato da ventanni nelle baraccopoli di Nairobi: il tentativo, rischioso e difficile, di mettere larte, lespressione, il lavoro sul corpo, sul movimento e sulla voce, al centro delle attività di recupero.
Presentato con enorme successo il 16 agosto 2005 al Festival di Locarno, il film ha fatto il giro del mondo grazie al National Geographic Channel che lo ha trasmesso il 16 settembre, quasi simultaneamente in 160 paesi
Da questa interessantissima ed emozionate esperienza è scaturita anche lidea per il progetto Raccontare il Tempo. Costruire le Memorie che, dopo la positiva esperienza realizzata con il laboratorio di E per questo io resisto, viene proposto dallAssessorato alla cultura del Comprensorio della Vallagarina e dalla Compagnia di Lizzana con la collaborazione della Provincia Autonoma di Trento e dei Comuni di Rovereto, Ala, Mori, Avio, Brentonico, Folgaria e Villa Lagarina.
Il progetto partirà a gennaio 2006 con lattuazione di sette laboratori teatrali rivolti agli studenti delle scuole medie e superiori e condotti dal regista Roberto Parafante e dai suoi collaboratori sul tema memoria-identità-integrazione.
La struttura drammaturgica dei laboratori è ispirata a Il congresso degli uccelli, una delle più grandi e significative opere letterarie del medioevo islamico, scritta dal poeta e mistico persiano Farid-od-din Attar e messa magistralmente in scena qualche anno fa da Peter Brook, tra i più importanti e innovativi registi teatrali contemporanei.
I contenuti sono costituiti dalle esperienze vissute nelle varie comunità coinvolte nel progetto e filtrate attraverso le sensibilità, i punti di vista, le testimonianze dei partecipanti ai laboratori.
Il progetto prevede infine che gli esiti di ciascun laboratorio vengano assemblati in uno spettacolo da presentare nel maggio 2006 nei vari Comuni che hanno aderito alliniziativa.
Unoccasione importante per affrontare temi importante per luomo come il confronto, il dialogo, la ricerca della ricchezza della memoria individuale e condivisa, lincontro-scontro culturale e altro ancora.
Unesperienza fortemente legata anche alle grandi problematiche della contemporaneità e del rapporto interculturale.