Racconti dell'età dell'oro

Cinema

Effetto Notte. Cineforum 2009/2010

Romania/Francia, 2009
Titolo originale: Amintiri din Epoca de Aur
Genere: Commedia
Durata: 100'
Regia: Hanno Höfer, Cristian Mungiu, Constantin Popescu, Ioana Uricaru, Razvan Marculescu
Cast: Alexandru Potocean, Teodor Corban, Emanuel Parvu, Avram Birau, Paul Dunca
Sceneggiatura: Cristian Mungiu
Produzione: Mobra Film
Distribuzione: Archibald Enterprise Film
Montaggio: Dana Bunescu, Ioana Uricaru, Theodora Penciu
Fotografia: Liviu Marghidan, Oleg Mutu
Musiche: Hanno Höfer, Laco Jimi

Quattro racconti comico-grotteschi per ricordare un paese che non c’è più. Quattro “leggende metropolitane” nate nella Romania di Ceausescu e trasformate in film a episodi da un pugno di bravissimi registi esordienti, ma non così giovani da non avere ricordi diretti dell’epoca. Coordinati da Cristian Mungiu, l’autore del geniale Quattro mesi, tre settimane, due giorni (palma d’oro a Cannes nel 2007), gli autori raccontano storie di vita ordinaria sotto il regime. La visita dell’ispettore, la fotografia del leader da ritoccare, un maiale consegnato erroneamente vivo da tagliare, l’imbottigliamento dell’aria: cinque leggende urbane bizzarre, ridicole, commoventi. I racconti dell’età dell’oro sono ambientati in quegli ultimi quindici anni di dittatura che hanno visto il paese in ginocchio per la fame e la povertà.
Film collettivo alla maniera della commedia all’italiana degli anni di Risi e Monicelli e concepito collettivamente, vede alla guida Cristian Mungiu che firma uno dei cortometraggi, in compagnia di Höfer, Marculescu, Popescu e Ioana Uricaru. Lirico all’esordio, grottesco in materia di comunicazioni di massa, poi comico e surreale, l’umorismo della disperazione prende dimira l’obbedienza cieca, le acrobazie di un popolo che s’impone di soddisfare le richieste più arbitrarie e teme l’assurdo (se il premier francese nella foto ha il cappello e Ceausescu no, potrebbe sembrare un gesto di rispetto verso il capitalismo e non deve accadere).
Il film ridisegna un mondo, mettendo in scena generazioni diverse e differenti reazioni, plaudendo in silenzio alla sana ironia dei giovani e scuotendo la testa rispetto alla follia dei vecchi, spesso masochista. L’immagine che questi racconti restituiscono del loro paese di provenienza è in molti modi “corretta”, come la fotografia di Ceausescu: il colore della disperazione è stato limato fino a sparire, il carattere popolare enfatizzato. Ma la capacità di (far) sorridere è assodata e anche quella dietro la macchina da presa.

con il sostegno di Foto Scarpa


organizzazione: Circolo del cinema "Effetto notte"