Rassegna di Film Archeologici
La presentazione dei filmati sarà curata dalla dott.ssa Barbara Maurina del Museo Civico di Rovereto
Giovedì 8 novembre
C'era una volta la Mesopotamia
regia di Jean Claude Lubtchansky (Italia, 2003) durata 52'
Le sabbie del deserto hanno sepolto la memoria di un'antica e brillante civiltà, nata 5000 anni fa e che scomparve all'inizio della nostra era. Risorta dalla nostra memoria, lentamente e miracolosamente è uscita dalla sua spessa coltre di terra e dimenticanza. Questa civiltà, che dette vita alla scrittura, alla scienza e alla letteratura, ci ha tramandato i fondamenti della nostra cultura. Oggi, vicino agli scavi, villaggi e campi irrigati evocano il passato. Tesori ritrovati sono stati sparsi nei musei e la sabbia del deserto ha ricoperto le città resuscitate dai primi scavi.
Questo film è una narrazione che esplora le nostre origini e va fino all'inizio della nostra storia.
Giovedì 15 novembre
Gli uomini dimenticati della valle dei re
regia di Jérome Prieur (Francia, 2001) durata 52'
Nell'Alto Egitto, a Oeir el-Médineh, si trovano le eccezionali rovine di un villaggio nascosto in una gola del fiume Nilo che risale al tempo dei Faraoni. Qui vivevano i tagliapietre, gli intonacatori, i disegnatori,
gli scultori, i pittori che per cinque secoli hanno dato vita agli straordinari monumenti sotterranei delle tombe dei Faraoni nella Valle dei Re. Gli abitanti di questo villaggio formavano, generazione dopo generazione, una corporazione privilegiata; le sepolture, gli archivi, gli oggetti rinvenuti nella necropoli e nel villaggio permettono di ricostruire la vita di questi anonimi artisti che altrimenti resterebbe dimenticata sotto la sabbia.
Giovedì 22 novembre
L'Impero di marmo
regia di Folco Quilici (Italia, 2004) durata 60'
Una colonna di granito rosa al Pantheon, davanti ai nostri occhi immobile nel tempo, al centro di una grande città moderna. A duemila chilometri di distanza, ecco dove venne estratta, in un Egitto montuoso e desolato, per essere poi di lì trasportata nel deserto, poi fino al Nilo, disceso in zattera. E attraverso il Mediterraneo caricata su una nave speciale sino a Roma per essere innalzata con un'operazione ciclopica, assieme alle altre del Pantheon e della Basilica Ulpia. Possenti e stupende come cento, mille opere di marmo che dal I secolo in poi fecero unica, perché policroma, la Roma imperiale. Miracolo artistico reso possibile da carichi di marmo provenienti da ogni parte dell'impero: giallo oro dalla Numidia, rosso da! Peloponneso, alabastri rosa dall'Algeria, verde dalla Tessaglia, rosso sangue dalla Tebaide.
organizzazione: Comune di Isera Assessorato alla Cultura - Associazione Lagarina di Storia Antica - Museo Civico di Rovereto