Riflessi sulla pelle

Cinema

Effetto Notte. Cineforum 2005/2006

Gran Bretagna, 1990
Titolo originale: The Reflecting Skin
Genere: Drammatico
Durata: 99'
Regia: Philip Ridley
Cast: Viggo Mortensen, Lindsay Duncan, Jeremy Cooper, Sheila Moore, David Longworth, Duncan Fraser
sceneggiatura: Philip Ridley
fotografia: Dick Pope
montaggio: Scott Thomas
musica: Nick Bicat
scenografia: Rick Roberts
produzione: Fugitive Films / Miramax Films

Il piccolo Seth, nove anni, vive con il padre e la madre in una sperduta fattoria canadese. Il padre, un taciturno, gestisce una pompa di benzina, la madre è una isterica e severissima donna, sempre in attesa del figlio maggiore Cameron, partito per la guerra contro i giapponesi e ancora nel Pacifico. Seth, insieme a due amici, combina varie birichinate. Un giorno, facendo esplodere un rospo, imbratta di sangue Dolfin Blue, una vedova che abita nei dintorni. Andato da lei per scusarsi, Seth si convince che Dolfin sia una strega.

Ridley, che di professione faceva lo sceneggiatore e lo scrittore, al suo primo lavoro alla regia, impressiona su pellicola un racconto di vere allucinazioni. Questo squarcio intenso di vita campestre è tutto filtrato attraverso gli occhi ingenui di un bambino, attraverso la sua fantasia e l’assoluta mancanza di una qualsiasi forma di cultura (se non appunto quella del padre che leggeva romanzetti sui vampiri) che possa elevare il suo grado di conoscenza. Seth (Jeremy Cooper), infatti, si preoccupa più di salvare il fratello dall’inverosimile vampira che di raccontare allo sceriffo di una banda di ragazzi più adulti che se ne vanno in giro seviziando ed uccidendo i suoi amici di gioco, e se è vero che è in grado di far scoppiare rospi soffiando aria nel loro intestino, è anche vero che si ritrova a custodire e parlare con un feto abbandonato che egli ritiene sia l’angelo del primo ragazzo ucciso. L’unica volta che la vedova, dopo aver ritrovato l’amore nel fratello maggiore di Seth, si vestirà di bianco, anch’ella conoscerà la morte per mano degli stessi ragazzi, in un finale dalle forti emozioni. Il vero pregio di questo lavoro, oltre alle deliranti situazioni che si vengono man mano a creare in questa comunità di protestanti, è la sua fotografia, assolutamente limpida, spiazzante, cosicché più che ad un insieme di fotogrammi sembra di assistere ad una esemplare mostra di pittura sul paesaggio canadese. Assolutamente perfetta ogni inquadratura degli esterni, la regia si mostra poco invadente e quindi di grosso spessore narrativo.


organizzazione: Circolo del cinema "Effetto notte"