Rigoletto

Musica lirica

Rigoletto
Melodramma in tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave
dal dramma "Le Roi s'amuse" di Victor Hugo
Musica di Giuseppe Verdi

Regia e luci Mirco Michelon
Scene e costumi Laura Marocchino
Direttrice di scena Cristina Bersanelli
Maestro collaboratore Federica Bianchi

con Alejandro Escobar, Mario Vicari, Pedro Carrillo, Sissy Raffaelli, Nejat Isik Belen, Juan Micheletti, Giuseppe Riva, Maurizio Franceschetti, Arianna Bellotta, Chiara Fracasso

Orchestra Mo.Mus diretta dal M° Stefano Seghedoni
Coro lirico Quadrivium diretto dal M° Marco Ghiglione
Comparse della Scuola di Teatro R6GGOVI

Doppia celebrazione per il Rigoletto di Giuseppe Verdi
È al teatro Rina e Gilberto Govi di Genova che Mirco Michelon, giovane regista trentino, curerà la regia del Rigoletto, melodramma di Giuseppe Verdi, che andrà in scena il 26 e il 27 marzo.
La scelta dell’opera è dettata da due importanti ricorrenze: la prima quella che vede il 2011 protagonista delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia al quale il nome di Giuseppe Verdi è notoriamente legato. Compositore di spiccato spirito patriottico, sempre attento ai cambiamenti politici della penisola italiana, seppe far trasparire nelle sue opere l’amore per la patria e gli ideali di libertà. Oggi come allora la sua musica è espressione del nostro tempo e Giuseppe Verdi nelle sue opere si riscopre più che mai attuale.
Nel 2011 cade anche una seconda ricorrenza, il 160° anniversario da quando Il melodramma di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, venne rappresentato per la prima volta, la sera dell’11 marzo 1851 al Gran Teatro La Fenice di Venezia. Per il soggetto di Rigoletto, Piave si ispirò a “Le roi s’amuse”, dramma in tre atti di Victor Hugo, andato in scena a Parigi nel novembre 1832.
Rigoletto è la prima opera, in ordine cronologico, di quella che viene definita la “trilogia popolare” di Giuseppe Verdi, seguita da La Traviata e il Trovatore.
Alla base di questo allestimento di Rigoletto c’è la Maledizione, quella che porta lo stesso buffone a soffrire, a distruggere il suo unico bene, sua figlia Gilda, per la quale vive una duplice natura di padre-madre, che lo porterà alla disperazione, alla perdita totale della propria identità.
La regia ripercorre aspetti contemporanei molto vicini a noi; con questo non si vuole affatto togliere forza all’aspetto storico alla base dell’opera, ma far riflettere su come essa sia universale, ci permetta di creare una storia traslandola ai giorni nostri, molto vicina alla società attuale.


organizzazione: Associazione Culturale Artistica Volo della Fenice