Roberto Vecchioni in concerto
Roberto Vecchioni nasce a Milano nel 1943 da genitori napoletani, è sposato ed ha quattro figli.
Nel 1968 si laurea in lettere antiche all'Università Cattolica di Milano presso la quale resterà per due anni quale assistente di storia delle religioni, proseguendo poi la sua attività di insegnante nei licei classici, dove tuttora insegna greco e latino.
La sua attività nel mondo musicale ha inizio molto presto, negli anni '60, quale autore per cantanti affermati (Vanoni, Mina, Zanicchi, Cinquetti, eccetera) proponendosi dal 1971 anche come interprete delle sue canzoni.
È del 1973 la sua partecipazione al Festival di San Remo con "L'uomo che si gioca il cielo a dadi", ma solo nel 1977, con il successo di "Samarcanda", verrà avvicinato dal grosso pubblico.
Nelle sue canzoni parla d'amore e di cose perdute o ritrovate, di occasioni non colte, di affetti vicini e lontani: la sua dimensione più precisa è il sogno, il ricordo.
La scelta è quella di un linguaggio ironico, spesso autobiografico e spiccatamente favolistico che attinge da miti e trame storiche rese attuali, come parabole.
Ha composto ventitré album, superando i 6 milioni di copie vendute.
Tappe fondamentali del suo successo pubblico sono state "Samarcanda" (1977), "Robinson" (1980), "Milady" (1989), "Per amore mio" (1991), "Camper" (1992), che gli fa vincere il Festivalbar con il singolo più ascoltato dell'anno "Voglio una donna", "Blumùn" (1993), El Bandolero Stanco (1997).
Con "Il cielo capovolto" (1995) raggiunge forse il punto massimo di incontro tra lirismo e comprensibilità, cosa che ne fa forse il suo più bell'album.
Coccolato ed amato dalla critica del settore (segnaliamo fra gli altri riconoscimenti il premio della critica discografica italiana 1974, per il miglior disco dell'anno con "Il re non si diverte più" e il Premio Tenco 1983), Vecchioni è uno dei pochi artisti italiani che può permettersi di vincere il Festivalbar e di far coppia con i più bei nomi della nostra canzone sul palco del Club Tenco, di scrivere canzoni raffinate e suadenti, di riscrivere la storia di Orfeo e Euridice, di citare Oscar Wilde ed al tempo stesso di scherzare, frequentare la canzonetta senza perdere lo spirito e la faccia.
Come scrittore nel 1983 ha pubblicato il "Grande Sogno", libro di poesie, racconti e testi per canzoni, edito dalla Milano Libri e nel 1996 "Viaggi del tempo immobile", libro di racconti edito da Einaudi. Nel 1998 ha curato la voce sulla canzone d'autore dell'Enciclopedia Treccani e ha ricevuto il premio per la pace "Giorgio La Pira".
Nel 1999 è stato relatore in un ciclo di incontri culturali e musicali sulla canzone d'autore in diverse università francesi.
Nella stagione scolastica 1999-2000 ha promosso oltre 40 appuntamenti con le scuole superiori e le università italiane incontrando oltre 50.000 studenti sul tema "Musica e poesia", illustrando l'evoluzione storica della canzone d'autore, impegnandosi a diversi livelli per il riconoscimento pieno della canzone come forma poetica a se stante, forma espressiva ricca e potente che muove sui tre canali semantici della scrittura poetica, del brano musicale e dell'interpretazione teatrale con forme e caratteristiche peculiari.
Nel maggio del 2000 esce sempre per Einaudi il suo primo romanzo "Le parole non le portano le cicogne", coinvolgente avventura nel mondo della parola e dei suoi significati.
Il suo ultimo album é del 2002: ""Il lanciatore di coltelli".
Oggi è docente, per il secondo anno accademico, presso l'Università di Torino, Scienze della Formazione con il corso di forme di poesia per musica. Argomento del corso é la canzone d'autore, lo studio delle peculiarità delle forme poetiche in musica, l'origine e lo sviluppo dal canto primordiale alla lirica greca, dai trovadori alla romanza all'oggi, con due monografici su Guccini e De André.
LUOGHI PREVENDITA: Ufficio Turistico di Dimaro (prenotazioni an numero 0463/974529)
organizzazione: Comune di Dimaro