Rusteghi

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2011/2012
La Grande Prosa

Fondazione del Teatro Stabile di Torino - Teatro Regionale Alessandrino
Rusteghi
da I Rusteghi di Carlo Goldoni
traduzione e adattamento Gabriele Vacis e Antonia Spaliviero
regia Gabriele Vacis
composizione scene, costumi, luci e scenofonia
Roberto Tarasco
con Eugenio Allegri, Mirko Artuso, Natalino Balasso, Jurij Ferrini
e con Nicola Bremer, Christian Burruano, Alessandro Marini, Daniele Marmi

Una rilettura moderna di Goldoni

“I Rusteghi è i l testo più nero scritto da Goldoni, divertentissimo ma feroce.” È Gabriele Vacis, uno dei più stimati registi italiani, a rileggere il capolavoro scritto dal commediografo veneziano nel 1760: il regista torinese, che ha collaborato a lungo con Marco Paolini e con Alessandro Baricco, firmando per lui lo spettacolo cult Novecento, ci restituisce una commedia gustosa e corrosiva, che esalta la stringente attualità del testo.
Capolavoro della maturità di Goldoni, che coincide con gli ultimi malinconici anni della sua permanenza a Venezia, i Rusteghi è una commedia percorsa da un irrimediabile disincanto per una realtà storica profondamente diversa da quella raccontata nelle opere degli esordi. Venezia, principale ambientazione di gran parte delle sue commedie, ha perso il ruolo di potenza dell’Adriatico: la sua classe aristocratica non è stata capace di gestire un indispensabile cambiamento di rotta e la borghesia commerciale stenta a imporsi come classe dirigente. È questo il motivo della grande trasformazione che Goldoni riserva ai suoi personaggi: i protagonisti, ovvero il mercante Pantalone e i suoi colleghi Canciano, Leonardo, Simon e Maurizio, da esempi di una borghesia avveduta e responsabile, diventano rozze caricature di loro stessi, uomini che tiranneggiano ciecamente sulle loro donne. Due di loro sono così tronfi da decidere di far sposare i loro figli senza permettere che si conoscano prima del matrimonio. Saranno le donne, con furbizia e persuasione, a fare in modo che ciò non accada, a salvare Lucietta e Filippetto dalla grettezza dei loro padri.
“Nella commedia” osserva Vacis, “l’autore assume un punto di vista femminile, mostra di dar fiducia alle donne”. E la fortunata messa in scena di Vacis evidenzia questo aspetto traducendo sulla scena una metafora forte ed efficace: “in scena ci sono solo uomini, anche per le parti femminili, perché volevo mettere i maschi nei panni delle donne”.
Con verve e spontaneità Eugenio Allegri, Natalino Balasso e Jurij Ferrini - solo per citare tre degli otto attori che compongono uno strepitoso cast
- interpretano questa commedia acuta, graffiante e tragicomicamente allegra.