Sacrificio: dal romanzo alla pièce teatrale

Convegno

Si tratta di un confronto tra autore, registi e attori sulla trasposizione teatrale del romanzo "Sacrificio" di Giacomo Sartori, ispirato liberamente a fatti di cronaca locale ed edito la prima volta da Pequod nel 2008 e da Italic nel 2013. L'iniziativa è della biblioteca comunale in collaborazione con l'assessorato alla cultura del comune, Stradanova Slow Theatre e la Provincia autonoma di Trento.
Alla serata saranno presenti l'autore del romanzo Giacomo Sartori, i registi Elena Galvani e Jacopo Laurino, le attrici Daniela Vaia e Federica Tomasini, l'aiuto regista Susanna Sieff.
La proposta si colloca all'interno di un progetto che ha avuto sviluppo su tutto il territorio provinciale a partire dalla primavera 2012 con i provini e la recluta dei vari collaboratori e si conclude con le repliche dello spettacolo previste in varie località del Trentino. A Taio lo spettacolo >> è in programma per il 29 marzo.
Il progetto di Stradanova consiste nel produrre uno "spettacolo del territorio", uno spettacolo che appartenga al territorio, partendo appunto, da una storia "locale", quella del libro di Giacomo Sartori.
Il progetto ha coinvolto dei giovani trentini, tra cui le due attrici e l'aiuto regista presenti alla serata, che sono fiemmesi. Questi ragazzi, dopo aver superato la prima selezione, hanno frequentato un percorso di avvicinamento alle pratiche teatrali e poi hanno lavorato per arrivare a mettere in piedi lo spettacolo.
L'incontro di è, dunque, un'interessante occasione per gli spettatori di entrare nelle problematiche relative alla trasformazione di una storia "scritta" in una storia "recitata" e di comprendere i meccanismi del lavoro, non solo dietro le quinte, ma ancora prima, al momento dell'ideazione e della nascita di uno spettacolo.

Giacomo Sartori, SACRIFICIO. Italic, 2013
È la storia di un gruppo di ragazzi in una piccola cittadina del Trentino, tremila anime e intorno solo montagne, fiumi, valli, un unico bar al centro dell'unica piazza del paese. Diego, Katia, Aldo, Frank, Roberto, Anna, Marta: sono giovani, ma lavorano quasi tutti. Diego fa il guardaparco, vorrebbe che il bracconaggio fosse sgominato, che il nuovo direttore del parco s'imponesse sui potentati degli impianti di risalita. Marta si batte per fare andare avanti il suo malandato allevamento di trote ereditato dal padre alcolizzato. Ma le notti sono tutte uguali, e dopo il lavoro non rimangono che la birreria e i tornei di freccette, e poi la discoteca. Non rimane che ubriacarsi fino a non stare più in piedi, drogarsi fino a vedere i ciottoli del lastricato palpitare come cellule viventi. Soprattutto in un inverno così diverso dagli altri, un inverno senza neve. Un inverno di pioggia e muffe. Un inverno senza Andrea, morto cercando di attraversare con il suo scassato fuoristrada un torrente in piena. L'acqua scura e gelida del torrente ha riempito i polmoni di Andrea, ha annegato l'entusiasmo di Diego, ha fatto ammalare le trote di Marta. Andrea è morto per gioco e il gioco della vita si fa sempre più violento. Violenta la passione di Katia, che si è appena sposata con Diego, per il biondo bello e tenebroso che le fa la posta seduto al bancone del bar. Violenta l'amicizia, violenta la gelosia, violento il sesso, violenti i sogni struggenti di un futuro più felice.


organizzazione: Biblioteca comunale di Taio