Sacrificio

Teatro

StradàNova Slow Theatre S.n.c.
Sacrificio
di Giacomo Sartori
con Daniela Vaia, Flavio Torresani, Barbara Facchini, Pietro Biondi, Valeria Ciangottini, Valentina Caresia, Elia Fedrizzi, Paolo Bertagnolli, Michele Fanti
regia di Elena Galvani, Jacopo Laurino

Realizzato con i tempi dello slow theatre, molto più lunghi rispetto a quelli di una normale produzione teatrale, lo spettacolo conclude un progetto culturale iniziato oltre un anno fa allo scopo di stimolare un interesse vivo per il teatro e di formare una rete di cultura partecipata e il nucleo di un pubblico consapevole.
Tratto dal romanzo omonimo di Giacomo Sartori, scrittore trentino che divide la sua vita tra Parigi e Trento e che si è occupato personalmente della trasposizione teatrale dell'opera, tratta le vicende di sette ragazzi che vivono in una valle secondaria del Trentino.
Una moderna tragedia, che vede la sua genesi tra le nostre montagne, e che si ispira a fatti di cronaca nera locale. Una storia scomoda e dura, quella raccontata da Sacrificio, ispirata a un delitto avvenuto pochi anni fa sulle rive di un lago della nostra regione. Diego fa il guardiaparco, vorrebbe che il bracconaggio fosse sgominato e che il nuovo direttore del Parco s'imponesse sui potentati degli impianti a fune. Marta, rimasta orfana e cresciuta in casa degli zii come un'ombra indesiderata, si batte per mandare avanti il suo malandato allevamento di trote, ereditato dal padre alcolizzato. Ma le notti sono tutte uguali e, dopo il lavoro, non rimane che ubriacarsi fino a non stare più in piedi. Soprattutto in un inverno così diverso dagli altri, un inverno senza neve. Un inverno di pioggia e muffe. Un inverno senza Andrea, morto cercando di attraversare con il suo scassato fuoristrada un torrente in piena. Andrea è morto per gioco, e il gioco della vita si fa sempre più violento. Violenta la passione di Katia, che si è appena sposata con Diego, per il bel ragazzo biondo, bello e tenebroso, che le fa la posta seduto al bancone del pub. Violenta la gelosia, violenta l'amicizia, violento il sesso, violenti anche i sogni struggenti di un futuro più felice. L'incapacità di affrontare il dolore per la morte dell'amico, i sensi di colpa o i tentativi di rimozione creano dinamiche che mettono a nudo la fragilità dei personaggi, abbandonati a se stessi da adulti incapaci di elevarsi nel ruolo di guida. Il rapporto tra le generazioni è dilaniato da segreti nascosti, dall'incapacità di dimostrare affetto, dalla violenza psicologica. E i ragazzi finiscono irretiti, imprigionati sotto le macerie da loro stessi create.

Per gli argomenti trattati e per la messa in scena, lo spettacolo è consigliato a un pubblico adulto e preparato.