Sandra Frizzera presenta La terra dell'oro
Sandra Frizzera, La terra dell'oro, Falzea editore, Reggio Calabria, 2003
Romanzo d'avventura, scritto in flash back da Lauro, il protagonista, che ripercorre con la memoria le tappe della storia di Aureus, città costruita da Damaso, marinaio e scopritore dell'oro, tiranno della gente approdata a quella terra che celava pepite in abbondanza e che offriva ricchezza in cambio di lavoro e di sottomissione. Prima arrivarono in pochi, poi furono sempre di più e da ricercatori d'oro e boscaioli, divennero orafi sopraffini e falegnami d'eccellenza; vissero ad Aureus isolati dal mondo, felici, ricchi e insensibili, finché la loro vita non venne sconvolta da una pioggia insistente che si insinuò nelle gallerie scavate per l'oro, dilavò le pendici della montagna, innalzò il livello del mare, distrusse le case e ne annegò gli abitanti. Allora si trattò di salvarsi, di costruire palafitte o fuggire, ma Damaso teneva lontana da Aureus la sua barca, unico collegamento con il mondo, e non ascoltava Ruben, la sola voce del buonsenso e dell'altruismo, l'unico in grado di far capire che la salvezza ci sarà soltanto per coloro che lavoreranno insieme per conquistarla, cioè riscopriranno il senso della comunità e della solidarietà.
Lauro ricostruisce la fine di Aureus attraverso le vicende non sempre fortunate della sua famiglia, vicende che si dipanano come una metafora dei grandi problemi dell'oggi, dall'inquinamento e surriscaldamento della terra all'egoismo imperante in una società succube dei media e incapace di dedicare energie serie alla formazione dei giovani. Originale dunque l'idea narrativa e forti i messaggi, peccato un finale un po' scontato e una scrittura non sempre sciolta e scorrevole.
(Recensione di Sofia Gallo da www.filastrocche.it)