Sedie Vuote
Continuano le presentazioni del libro che raccoglie le storie e le testimonianze dei familiari delle vittime degli anni di piombo ospite questa volta della Scuola della Rosa Bianca a Roncegno. All'incontro presenteranno alcuni dei ragazzi che hanno effettuato le interviste e i curatori del libro.
Sedie Vuote. Gli anni di piombo: dalla parte delle vittime
Memorie dagli anni di piombo
A cura di Alberto Conci, Paolo Grigolli, Natalina Mosna
Casa Editrice Il Margine
In seguito al riaccendersi del dibattito sugli anni di piombo e sulla scia della profonda impressione suscitata dal libro di Mario Calabresi, Spingendo la notte più in là, una trentina digiovani dei licei e dell'università di Trento ha avviato lo scorso anno un lungo e approfondito percorso di ricerca attraversole vicende dolorose e complesse degli anni Settanta. Al centro di questo percorso, che ha impegnato i ragazzi tutte le domeniche per un anno intero, è stato posto l'incontro con i familiari delle vittime, con coloro che a causa della violenza hanno dovuto convivere con la presenza di una sedia vuota nella loro casa. Ne sono nati i dialoghi sinceri e potenti riproposti in questo libro, nei quali sono state toccate non solo le questioni più delicate e cruciali della storia recente della nostra democrazia, ma anche dimensioni fondamentali per la memoria collettiva, quali quelle del dolore, della verità, della giustizia, del perdono, del silenzio e delle parole, della violenza, della responsabilità, della solitudine, della solidarietà umana, delle condizioni per la costruzione di una cittadinanza attiva. Il percorso, nato attraverso un metodo di lavoro rigoroso, ha imposto ai ragazzi un grande impegno di lettura e di approfondimento che traspare dalla densità dei dialoghi e dalla pregnanza delle questioni in essi proposte. Nell'ordine, dialoghi con: Mario Calabresi, Benedetta Tobagi, Silvia Giralucci, Manlio Milani, Giovanni Ricci, Alfredo Bazoli, Agnese Moro, Giovanni Bachelet, Vittorio Bosio, Sabina Rossa. In questo modo si è voluto fossero presenti le testimonianze non solo dei familiari delle vittime del terrorismo, ma anche di coloro che sono stati colpiti dallo stragismo (Brescia e Bologna). A questi, va aggiunto il dialogo con Giancarlo Caselli, attraverso il quale si è inteso approfondire il ruolo della magistratura nel periodo degli anni di piombo. Il testo rappresenta una testimonianza importante per la ricostruzione della storia recente, ma offre anche spunti di riflessione su un metodo di lavoro singolare, attraverso il quale i giovani sono stati protagonisti di un percorso di studio, della gestione dei dialoghi, e infine della paziente e meticolosa costruzione di questo libro.
organizzazione: Casa editrice Il Margine