Senza paura. Storie e musica di lavoratori notturni - Il mondo che abbiamo perduto

Cinema

Docville. Le vie del documentario

Senza paura. Storie e musica di lavoratori notturni
Italia, 2004
Regia: Ascanio Celestini
Betacam
Tra le voci più interessanti e sorprendenti del giovane teatro di narrazione, Ascanio Celestini si muove alla ricerca di storie ed esperienze di lavoro notturno, abbandonando per un istante il palcoscenico per sperimentare le potenzialità del cinema documentario. Il potere di evocazione delle immagini filmate si integra così con quello, straordinario e commovente, della sua narrazione verbale.
“Una notte Gianluca Zammarelli mi porta in un garage sotterraneo dove il garagista prepara da mangiare per un gruppo di musicisti. Poi questi ospiti prendono i loro strumenti e suonano, cantano e raccontano. È l'amore per la musica che spinge questo garagista a circondarsi di persone. È la musica che lo aiuta a passare la notte. E così mi metto a cercare altri lavoratori notturni che suonano o cantano. Non dei musicisti di professione, ma professionisti notturni che sono anche cantanti, mandolinisti, percussionisti... Li ascolto suonare e raccontare. In fondo è propria delle culture orali questa passione nel riempire il tempo del lavoro con la musica e col racconto. Cantando e raccontando si combatte la morte e l'oblio proprio come Le Mille e Una Notte”. (Ascanio Celestini)

Il mondo che abbiamo perduto
Italia, 1999
Regia: Pietro Medioli
Betacam, 50’
Una casa di campagna a Ozzano Taro, lungo la via Nazionale, ospita lo straordinario Museo del Tempo. Ettore Guatelli, nel corso di una vita, l’ha creato radunando gli oggetti, ma anche le voci dei contadini della nostra terra. Il documentario narra questo mondo, i bizzarri raccoglitori che lo riforniscono e gli studiosi che lo frequentano, il suo rapporto con la letteratura e un’indimenticabile identità contadina.


organizzazione: Associazione Nuovo Cineforum Rovereto