Sex machine
Giuliana Musso al Teatro di Pergine col suo sconvolgente Sexmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri
Stagione Teatro di Pergine
Prosa
La Corte Ospitale
Sex machine
Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri
di e con Giuliana Musso
e con Igi Gianluigi Meggiorin
regia di Massimo Somaglino
collaborazione al soggetto di Carla Corso
suono e luci di Claudio Poldo Parrino
distribuzione e organizzazione di Miriam Paschini
Un’attrice e un musicista danno voce e anima a sei personaggi che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità, complessa, multiforme, ridicola, sincera. Dino, pensionato, nostalgico delle case chiuse. Vittorio, agente di commercio, il cliente perfetto. Monica, mamma di Cristian, castigatrice dei costumi. Silvana, una professionista. Igor, ventenne, magazziniere, un arlecchino appassionato di lap-dance. Sandro, imprenditore nordestino, fallito. Hanno tutti in comune due cose: appartengono alla cultura del nord-est e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel variegato e complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento.
Una chitarra Gibson semiacustica è suonata dal vivo e senza sosta. La musica offre allo spettatore spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla rivelazione dei personaggi, insegue, precede, provoca e rivela il lavoro di improvvisazione di Giuliana Musso. A ciascun personaggio corrisponde un ambiente musicale e le canzoni – tutte originali – concorrono alla drammaturgia dello spettacolo. Le prostitute si possono chiamare in molti modi: donnine allegre, lucciole, belle di notte, puttane, troie, bagasce, battone, mignotte, zoccole, meretrici, fallofore, sex workers...
I clienti si chiamano clienti.
«Mentre quella delle prostitute è una categoria numericamente ristretta, indagabile ed indagata, dei clienti non si sa nulla, non si indaga, nulla viene messo in discussione. Perché i clienti siamo noi. Sexmachine ovvero del bisogno di ricerca di sesso altro. Andare a puttane non è una malattia ma se lo fosse sarebbe un’epidemia. Devono parlare gli uomini: abbiamo bisogno di sapere del loro grande amore per le prostitute e del loro simultaneo disprezzo per queste donne. La prostituta e i suoi clienti sono i soggetti del più grande paradosso dei nostri tempi. Mentre il mercato si espande e la domanda di sesso mercenario cresce, crescono gli abusi, i crimini, e si concretizza, sotto forma di leggi dello Stato, la voglia di ridurre la libertà delle donne e di limitare il loro diritto ad esercitare con dignità e sicurezza il loro mestiere. Sexmachine parla di sesso e potere. Nella grande macchina del sesso ci siamo tutti, e per tutti la potenza si misura in denaro, anche a letto. Lui è pulito: paga. Lei è sporca: guadagna. Lui si vanta con gli amici o con gli elettori. Lei si deve giustificare. Sexmachine è la macchina delle libertà. Perché grazie a Dio oggi lo possiamo fare dove, come e con chi vogliamo. E più liberi siamo e più andiamo a farlo di nascosto, con donne che non conosciamo e che spesso libere non sono. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono – ogni giorno – più di 25.000. Quasi 10 milioni di rapporti all’anno esprimono in modo chiaro ed inequivocabile un bisogno di sesso che i rapporti gratuiti e reciproci o non possono o non sanno soddisfare». Giuliana Musso
Al termine dello spettacolo Giuliana Musso incontrerà il pubblico nel foyer, mentre lo spettacolo sarà preceduto alle 18 da un incontro sull’opera di Giuliana Musso a cura dell’associazione di promozione culturale Teatro delle Garberie.
organizzazione: Associazione culturale Aria - Comune di Pergine Valsugana