Sguardi nella Valle di Cembra. Scatti della memoria dell'archivio fotografico di Flavio Faganello

Mostra fotografica

E' di questi giorni l'acquisizione dell'opera di Flavio Faganello da parte della Provincia Autonoma di Trento che la conserverà presso l'Archivio Fotografico Storico del Servizio Beni Culturali. La gestione di questo importante e cospicuo fondo è la naturale prosecuzione dell'indirizzo che si è voluto dare all'archivio fin dai primi anni '80 e cioè quello di raccogliere tutta la documentazione fotografica del Trentino degli ultimi centocinquant'anni della sua storia. Così, a partire dai più antichi maestri dell'800, quali Giovanni Battista Unterveger e suo figlio Enrico, i bravi dilettanti della SAT, per giungere, attraverso il tempo, fino a Sergio Perdomi maestro, negli anni Venti, dei fratelli Pedrotti e, infine, Flavio Faganello, che ci porta ai confini del presente. L'arco temporale che va dal 18-39, anno dell'invenzione della fotografia, fino ai tempi nostri, è ora completo e l'idea originaria di un archivio fotografico della memoria collettiva dei trentini si attua con il suo ultimo tassello.
Nel prendere contatto con l'opera di Flavio Faganello si è presentata immediatamente la necessità di conoscerlo meglio, oltre gli aspetti consueti cui ci hanno abituato i giornali, per andare a verificare le radici culturali, estetiche e anche umane che gli hanno permesso di essere il grande produttore di immagini che è. Materia molto complessa, degna di approfondimento scientifico e di un'organizzazione metodica delle fonti, che potrà consentire l'analisi della sua poliedrica personalità.

Di questa mostra sulla Valle di Cembra, organizzata dal Comune di Lisignago con la collaborazione della Provincia, hanno impressionato soprattutto i paesaggi, oltre ai temi più strettamente antropologici. Si è presentata anche l'occasione per analizzare il rapporto fra il vigoroso bianconero di Faganello e una vallata che della coltivazione della vite ha fatto, almeno sulla sponda destra, non solo il suo motivo di sostentamento, ma anche l'identificazione culturale. Sfruttando ogni centimetro di terra del proprio scosceso territorio, la laboriosità degli abitanti della valle ha creato un'originale geometria del proprio paesaggio. Faganello, con pazienti appostamenti per ottenere le migliori condizioni di luce, ne ha valorizzato la trama del disegno e il notevole impatto visivo.
Il grande fotografo marchigiano Giacomelli organizzava i contadini perché arassero i campi secondo un suo disegno e lui riprendeva con maestria questi segni. A Faganello questo non è servito: l'ha potuto vedere perché l'opera delle abili mani e della fatica dei cembrani glielo hanno permesso.
Floriano Menapace Funzionario Ufficio Beni Culturali P.A.T.


organizzazione: Provincia Autonoma di Trento Servizio Beni Culturali Archivio Fotografico Storico Fondo Faganello - Comune di Lisignago