Soffio

Cinema

Effetto Notte. Cineforum 2007/2008

Corea del Sud, 2007
Titolo originale: Soom
Genere: Drammatico
Durata: 84'
Regia: Ki-duk Kim
Cast: Ki-duk Kim, Chang Chen, Jung-woo Ha, Park Ji-a

In una fredda giornata d'inverno, dopo aver appreso che suo marito ha un'altra donna, Yeon si dirige senza riflettere verso la prigione in cui è rinchiuso Jin. Sebbene non lo conosca personalmente, le frequenti notizie in televisione sui suoi tentativi di suicidio si sono fatte sempre più strada nel suo subconscio ed ora la donna è spinta a cercarlo. Jin non ha visitatori e normalmente non accetterebbe di incontrare un perfetto sconosciuto, ma quando scopre che è una donna, accoglie la sua richiesta per curiosità. Il loro primo incontro è quindi all'insegna dell'imbarazzo. Yeon tratta Jin come se fosse un vecchio amico, mentre l'uomo non si apre così facilmente. Jin rimane sorpreso quando Yeon ritorna a trovarlo una seconda volta. In questa occasione, lei ha decorato la sala delle visite con delle enormi foto della primavera che sboccia e ha riempito la stanza con dei fiori primaverili finti. Lei lo attende con un vestito primaverile e gli canta un allegro brano primaverile. Dopo questo incontro, nelle sue visite successive Yeon porta a Jin tutte le stagioni. Nel frattempo, il marito di lei inizia ad insospettirsi, mentre Jin gradualmente apprezza gli sforzi di Yeon e si apre nei suoi confronti, visto che la donna gli dimostra una costante devozione, nonostante le esplosioni di rabbia che lo contraddistinguono. Un giorno, il marito la segue fino alla prigione ed è testimone dell'intimità esistente tra Jeon e Jin. Il marito geloso la trascina a casa e cerca di tenere separata la nuova coppia. Mentre sono costretti a rimanere divisi, il tempo che precede l'esecuzione di Jin si assottiglia sempre di più. Ma i due sono già legati tra loro più di quanto il marito possa pensare, aldilà della vita e della morte. E una disperata Yeon trova il modo per eludere la sorveglianza di suo marito e aiutare Jin a uscire dalla sua misera condizione.

Astratto, simbolico, etereo, sintetico. Ma anche carnale, sensuale, violento, terreno. È nella dialettica irrisolta e irrisolvibile tra materia e spirito che si genera e si sviluppa il cinema di Kim Ki-duk, autore sudcoreano che non ha più bisogno di presentazioni. Cinema del silenzio, cinema che parla sovente per immagini, cinema degli opposti che sa rinchiudere dentro un’unica inquadratura amore e odio, peccato e redenzione, vita e morte. Come in questo Breathe - Soffio, l’alito vitale che dà alla luce e uccide allo stesso tempo. Una volta sono morta per 5 minuti, rivela lei a lui imprigionato nel braccio della morte in attesa dell’esecuzione. Un’uccisione però dolce, un’esperienza dolorosa ma necessaria perché per poter rinascere bisogna prima morire. Ogni film di Kim Ki-duk è un’esperienza che in ogni fotogramma grida la propria diversità in fatto di sguardo e di sensibilità, di mezzi espressivi e di obiettivi, un modo di fare cinema a cui non siamo abituati che ci restituisce un mondo a cui non siamo abituati, che procede per sottrazione raschiando fino al midollo una narrazione dall’andamento disteso e sommesso quasi, dal tono leggero anche se pesante, rarefatto come i temi trattati, come l’essenza delle domande che pone, come le risposte che lascia scientemente in sospeso.


organizzazione: Circolo del cinema "Effetto notte" - in collab. con Unione Italiana Circoli del Cinema, Comune di Pergine Valsugana