Son partito giallonero e ritorno tricolor
Spettacolo teatrale inerente la Grande Guerra (1914-1918)
Di Claudio Morelli
regia di Elena Galvani e Jacopo Laurino
a cura delle 4 Federazioni del Volontariato Culturale del Trentino: Co.F.As. (Compagnie Filodrammatiche Associate), Corpi Bandistici, Cori e Fe.C.C.RI.T. (Circoli Culturali Ricreativi), i Comuni di Pergine, Trento e Rovereto, in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento - Assessorato alla Cultura
Il titolo dello spettacolo già ci parla da solo. Sembra quasi la strofa di una canzoncina per bambini, una di quelle filastrocche semplici e immediate che servono a trasmettere la memoria e a raccontare con poche e scarne parole, come se appartenessero a una fiaba, eventi la cui tragicità e il cui peso nella storia dei popoli che li dovettero affrontare hanno lasciato ombre dolorose. Partendo da un diario di guerra, Claudio Morelli ha dato vita ad una storia. Con una penna lieve e delicata, ha realizzato un testo drammaturgico in cui un personaggio che trae ispirazione da una biografia reale – quella del soldato perginese Arturo Dellai – si muove attraverso gli avvenimenti della Storia. Arturo si muove, o meglio viene mosso, come una povera pedina in una partita a scacchi giocata da altri, spesso totalmente inconsapevole dei grandi avvenimenti che lo vedono protagonista assieme ai suoi compagni. Nomi reali, di uomini realmente vissuti, che prestano la loro identità a personaggi inventati: sono i compagni d’avventura di Arturo che condividono con lui il lungo viaggio che da Pergine li porterà, attraverso la Russia, fino alla Cina. Prima di tornare a casa, dopo sei lunghi anni. Dalla guerra di trincea ai campi di prigionia in Russia, dal lavoro nei campi dell’Ucraina e nelle miniere di carbone fino alle battaglie nei corpi dei “battaglioni neri”. In mezzo a tutto questo, unico punto fermo a tenere in piedi la speranza, il pensiero del Trentino, incarnato dal profilo dei monti attorno a Pergine che Arturo aveva disegnato nelle prime pagine del suo diario. Gli affetti familiari, l’amore per la propria terra, sono la costante emotiva che tiene fermo il timone della volontà: tornare, tornare, tornare! E se questa casa a cui fare ritorno sarà chiamata dagli altri Impero Austro-Ungarico oppure Italia è affare di minore importanza rispetto alla forza dell’appartenenza alla famiglia, alla povera casa, al lavoro, all’amore per Antonia, alla vita di un tempo che non ritornerà mai più. Perché, dopo tutto quello che ha vissuto e sofferto, Arturo non sarà mai più lo stesso.
Il servizio di prevenditavendita sarà effettuato anche attraverso le Casse Rurali e www.primiallaprima.it e il giorno dello spettacolo, a partire da un'ora prima dell'inizio dello stesso.