Sorelle Materassi
Il romanzo capolavoro di Aldo Palazzeschi, pubblicato nel 1934 e già più volte approdato con successo al cinema, in televisione e in teatro, torna felicemente sulle scene in uno spettacolo di grande divertimento.
Gitiesse Artisti Riuniti
libero adattamento di Ugo Chiti dal romanzo di Aldo Palazzeschi edito da Mondadori Libri
con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati, Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Luca Mandarini, Roberta Lucca
regia di Geppy Gleijeses
Affrontare Palazzeschi e Sorelle Materassi esigeva anzitutto un’esatta collocazione di uno straordinario romanzo in un genere teatrale: cosa può diventare o meglio cosa può rappresentare “in nuce” Sorelle Materassi? Una commedia, una tragedia, un grottesco, un vaudeville, una farsa? Non abbiamo cercato in lui lo spessore della tragedia, né fino in fondo atmosfere cechoviane (anche se punti di contatto ve ne sarebbero), ma solo un gioco estenuato che si scioglie in una “impossibilità del dramma”. Teresa e Carolina in un finale apparentemente fosco, in mezzo a cambiali, ipoteche, alla rovina della fine di ogni speranza, non si incamminano sul sentiero de I Malavoglia ma chiudono la storia rovistando tra le foto dell’atletico nipote in costume semi-adamitico e accettando la proposta di Niobe di lavorare per la ricca piccola borghesia di Coverciano piuttosto che per la nobiltà fiorentina. Un gioco, delizioso e sottilmente crudele. In un trionfo di motori rombanti alla Boccioni-Balla, di giovani “fassisti”, massaie prolifiche, edilizia monumentale e altre amenità dominanti, ci ritroviamo tra beghine sole, un po’ disperate e fisicamente aride come “catini di zinco”, avarizie sordide di vecchi bottegai, esistenze inutili che sfioriscono e appassiscono nei retrobottega senza monumenti e senza vetrine, in simbiosi con macchiaioli come Signorini e Lega e i loro cortiletti campestri e le toilette mattutine alla “Maison Tellier”, o come gli intonaci scrostati di Ottone Rosai. Ma non si scherza! Quando Palazzeschi dedica un capitolo alle nozze provinciali e grandiose di Remo e Peggy è grande come solo Tomasi di Lampedusa nel ricevimento del “Gattopardo”.
Ugo Chiti da questo dedalo di segnali spesso non univoci, ma splendidamente fuorvianti, è uscito scrivendo, a mio avviso, una delle più belle “novità italiane” degli ultimi anni, con spirito e delicatezza. Lucia Poli, attrice immensa e mia prediletta compagna d’arte, gioca con toni duri e abbandoni a cui né lei né noi possiamo resistere, Milena Vukotic distilla deliqui, smancerie e piccole ribellioni con il raro dono della grazia, Marilù Prati porta da par suo una ventata rivoluzionaria da povera pasionaria violata covercianese e tutti gli attori perfetti, lo scenografo, le costumiste e il maestro delle luci di questa “commedia” (sì, definiamola così) mi hanno più o meno consciamente indicato la strada che spero avrebbe gradito quel burlone di Palazzeschi, la piccola tragicommedia minimale. Perché lui era fatto così: ad Arbasino che lo intervistava sui sublimi e banalissimi ricordi della sua infanzia apparsi sul Corriere della Sera, rispondeva: «A Ugo Ojetti quegli articoli piacevano molto... ne domandava anche due o tre al mese, mentre io più di uno non riuscivo a farne mai... e mi piacevano così poco...». Geppy Gleijeses
Biglietti
- Intero € 15,00
- Ridotto per soci Associazioni comunali € 13,00
- Ridotto per studenti (fino a 25 anni) e per anziani (oltre i 65 anni) € 10,00
Orario biglietteria: presso il Teatro S. Pietro la sera dello spettacolo a partire dalle ore 20.00.
organizzazione: Comune di Mezzolombardo