Sotto la stessa croce
di e con Giulio Federico Janni
"Grande Guerra". Così si è chiamato il conflitto che dal 1914 al 1918 sconvolse l'Europa, producendo nove milioni di morti, venti milioni di feriti e nove milioni e mezzo di prigionieri. Così è stata chiamata a lungo, quando ancora non si sapeva che ad essa ne sarebbe succeduta un'altra: "Grande Guerra".
Un avvenimento di portata epocale ancora oggi, nonostante lo scorrere inesorabile del tempo, il diradarsi delle testimonianze, l'inevitabile sbiadirsi delle foto dell'epoca che raffiguravano volti eroici, paesaggi violati, corpi vivi che troppo spesso si tramutavano in croci. Ed è proprio da questi frammenti di memoria incisi e ancora presenti nel territorio che lo spettacolo "Sotto la stessa croce - Unter dem gleichen kreuz" comincia la sua narrazione: da quel fine maggio 1915 in cui i primi fanti del Regio Esercito Italiano entrarono in Vallarsa, annunciando a gran voce la liberazione della popolazione locale, dopo aver eluso l'opposizione degli Schützen che sorvegliavano il confine. Quegli stessi soldati che videro formarsi davanti ai loro occhi uno scenario che mai si sarebbero aspettati: una popolazione letteralmente divisa fra chi era spaventato dall'arrivo degli "invasori" e chi non riusciva a capire da chi o che cosa fossero stati liberati.
A narrare questi fatti un fante dell'esercito, mosso dalla determinazione e combattuto dai dubbi sui reali motivi di questa guerra con l'Austria. Attraverso il suo sguardo trasversale ripercorre due anni fondamentali, 1915-1916, passando per la Strafexpedition fino ad arrivare all'incontro con il giovane avvocato Piero Calamandrei, d'istanza anch'egli in Vallarsa, e al suo primo processo, nel quale riuscì a salvare dalla fucilazione quattro soldati accusati ingiustamente di abbandono del campo di battaglia, rivivendo le cicatrici, le dinamiche e le assurdità di quell'inutile macello che, almeno sul fronte Dolomitico, superò i limiti del pensare umano.
Ingresso gratuito
organizzazione: Aria Teatro