Stati Comunicanti

Danza

Danzè: danza italiana da scoprire in tutta la Regione

Spellbound Dance Company
Stati Comunicanti
coreografie di Mario Astolfi
musica di Marco Schiavoni

Stati comunicanti è la coreografia di Mauro Astolfi portata da Spellbound Dance Company. Tre differenti momenti, contraddistinti da un diverso contesto musicale appositamente creato da Marco Schiavoni e da un’introduzione multimediale con videoproiezioni, caratterizzano lo spettacolo, che racconta le fasi attraverso le quali l’essere umano, dallo stato di malessere in cui vive, può giungere alla felicità. I tre quadri descrivono il percorso dell’energia che si perde a causa della paura o per la mancanza di un riferimento in se stessi, ma anche il recupero delle proprie forze per poi restituirle alla vita e condividerle con gli altri, per giungere infine a un momento di ebbrezza: quando si ottiene l’equilibrio tra mente e corpo, istinto e ragione, nel momento in cui l’energia degli altri diventa la propria e viceversa. Le coreografie messe in scena dalla Spellbound Dance Company sprigionano una grande forza energetica ed esprimono una danza libera e vitale che, senza interruzioni, produce immagini di grande valore comunicativo.

La Spellbound Dance Company inizia la sua attività nel 1994. Fondata e diretta da Mauro Astolfi, la Compagnia ha mantenuto costante fin dagli esordi una forte spinta alla ricerca coreografica e alla commistione di generi per far sì che ogni spettacolo fosse un contenitore di emozioni, immagini, suoni e gesti in costante evoluzione e mutazione. La scelta è di non restringere la definizione entro uno specifico stile di danza: ogni gestualità, se sapientemente dosata, è un ingrediente utile per creare un lavoro che sia di stimolo e riscontro emozionale sia per chi lo interpreta che per il pubblico. La SDC va in scena con il proposito di interagire con lo spettatore proprio sul piano emozionale e della forza energetica: escludendo ogni sovrastruttura narrativa la danza recupera a nostro parere il suo antico valore comunicativo, la sua valenza artistica come linguaggio muto fatto di movimenti, frammenti di immagini solo suggerite dalle linee dei corpi per lasciare spazio alla fantasia e trasposizione creativa della sensibilità di chi guarda.
George Balanchine "…ciò che conta è il movimento …Coreografi e danzatori devono ricordare che raggiungono il pubblico attraverso gli occhi …è l'illusione creata in scena a convincere la platea, proprio come l'opera di un mago…"