Stelle, Gelindi, Tre Re

Uno spettacolo che unisce la voce cantata a quella recitata, in un avvincente racconto-inchiesta alla (ri)scoperta di antichi canti natalizio-epifanici trentini, legati alle questue della Stella o dei tre Re. Stiamo parlando di «Stelle, Gelindi, tre Re» il nuovo «progetto» (lui ormai si esprime solo cosi) di Renato Morelli, fra teatro e musica proposto dal «Cantiere T.T.T.» con la voce recitante di Flora Sarrubbo.

Teatro
[ Biblioteca ICL]

Dopo il debutto dello scorso anno e la recente uscita del volume di Renato Morelli, “Stelle, gelindi, tre re l'omonimo spettacolo  di Cantiere TTT, compagnia trentina capitanata da Renato Morelli.

Lo spettacolo con Stefan Degasperi, voce recitante, Pietro Berlanda, flauto-voce, Bice Morelli, violino-voce, Renato Morelli, fisarmonica-voce, Andrea Ruocco contrabbasso-voce, Rossana Faes voce, Claudia Zadra voce, è prodotto da CANTIERE T.T.T. Musiche dal Trentino, Tirolo, Transilvania, e unisce la voce cantata a quella recitata, in un avvincente racconto-inchiesta alla (ri)scoperta di antichi canti natalizio-epifanici trentini, legati alle questue della Stella o dei Tre Re.

Un percorso a ritroso che, partendo dal ritrovamento in Val dei Mòcheni della seicentesca “Raccolta Michi”, porta nuova luce sull’origine e le fonti di questa tradizione, scavando nelle pieghe della “micro-storia”, per arrivare alla “Grande-Storia” della Riforma luterana e del Concilio di Trento con le sue “Laudi a travestimento spirituale”.

Un progetto di teatro-musica che narra le vicende di una ricerca lunga e “avventurosa”, scorrendo attraverso i canti (sia a cappella sia con accompagnamento strumentale di violino, flauto, fisarmonica, contrabbasso) che vanno dalla tradizione orale contemporanea fino alle laudi del Cinquecento. L’usanza di eseguire canti di questua (della Stella o dei Tre Re), da parte di cantori itineranti, nel periodo che va da Natale all’Epifania, è documentata in varie località dell’arco alpino. Si tratta di un repertorio "di confine" fra popolare e colto, scritto e orale, sacro e profano, sul quale la ricerca - fino a pochi anni fa - registrava vistose lacune. Studiosi che hanno descritto e documentato questi canti della Stella non erano riusciti infatti a trovare fonti a stampa, cui poter riferire le numerose trascrizioni manoscritte riportate successivamente  nei foglietti utilizzati dai cantori.

Il CANTIERE T.T.T. propone un itinerario “ragionato” di musica popolare trentina attraverso le sue relazioni con il contesto alpino e più in generale est-europeo. Il progetto, da una parte intende riscoprire antichi canti popolari trentini (selezionati dalle ricerche etnomusicologiche condotte “sul campo” da Morelli a partire dagli anni Settanta), eseguiti da voci “esperte” con accompagnamento strumentale (violino, flauto, fisarmonica, contrabbasso); dall’altra riproporre questo patrimonio in chiave innovativa, attraverso arrangiamenti originali che utilizzano anche gli stilemi della musica klezmer e del jazz.