Supercontinent - 22 luglio

XXXVII edizione Drodesera

Manifestazioni ed eventi

Leandro Nerefuh/Ribidjunga Cardoso

Orphic exuberance versus solar capitalism

Orphic exuberance versus solar capitalism è una ricerca sulle narrazioni culturali concernenti il Sole che genera sentimenti di "esuberanza" (relativa all’arte e alla soggettività delle zone tropicali brasiliane) e "ansia cosmica" (spesso legata all'incertezza del futuro degli esseri umani sul pianeta terra). L' “esuberanza orfica” del titolo si riferisce al desiderio di prendere il Sole a mani nude. Il “capitalismo solare” invece è quando il capitale integrato a livello mondiale prende il sopravvento sul mito solare: il sole, il movimento della terra, le maree, il coito degli animali, tutto diventa una macchina capitalista e perfino le cosmologie rischiano di essere colonizzate. Tale ricerca sarà presentata al pubblico sotto forma di installazione vivente.

  

Alok Vaid-Menon

Watching you / Watch me 
durata 90’

Capturing Hate è un report d’attualità, una selezione di video anti-trans filmati a scopo d’intrattenimento. I 329 video sono stati visti un totale di 89,233,760 volte e sono così popolari da essere diventati oggi veicolo per la pubblicità. In quest’assolo, situato nel luogo dove URL e IRL convergono, Alok esplora il lato oscuro della visibilità e la nostra relazione malsana con internet. Quanti ‘mi piace’ ci vogliono per riuscire ad amarsi? Quanti Followers ci vogliono per sentirsi meno soli? Cosa significherebbe percepire internet (e la violenza che infligge) come reali, e non virtuali? La performance sarà un’incontro con la poesia che vi farà confrontare con cuori spezzati, alienazione digitale e con il significato di intimità in un mondo virtuale.

  

Lisa Vereertbrugghen

Softcore – a hardcore encounter 
durata 30’

Softcore è una non-lecture sulla techno hardcore, una discussione personificata sul corpo, sullo spazio e sul tempo hardcore. Mettendo in discussione l’“hard” e il “core” nella parola hardcore, questa piece coreografica si focalizza sull’attenzione intrinseca della danza per la posizione spaziale, il contatto, la trasformazione e il margine.
La velocità è il fulcro della civilizzazione capitalistica e di quella che Paul Virilio chiama “la guerra delle macchine”. Potrebbe l’hardcore essere lo spazio dove i corpi trasformano l’accelerazione nell’oggetto del piacere fisico? I corpi non sono soggetti alla velocità, ma danzano con essa.

  

Mercedes Azpilicueta

Yuko & Justine 
durata 60’

Il punto di partenza per il lavoro di Mercedes Azpilicueta sono due citazioni presenti nel libro The Words of Others dell’artista Argentino León Ferrari. La prima contiene le parole di Yuko Yamaguchi, sopravvissuto al bombardamento atomico di Hiroshima del 1945 che descrive il momento esatto della caduta dell’ordigno. La seconda riprende le parole di Justine, la protagonista del libro Justine ou les malheurs de la vertu (1787), scritto dal Marchese de Sade. Da queste due citazioni, con l’aiuto di Gloria Anzaldúa, poetessa e teorica femminista queer chicana, lo spettacolo presenterà uno script immaginario composto da gesti, movimenti e suoni composti da interpreti locali. Questo studio mira a nuove forme di memoria soggettiva e la trascrizione di storie personali, in modo da poter destabilizzare le categorie e i limiti di cui siamo parte attiva.

  

Urok Shirhan

Empty Orchestra
durata 40’

Empty Orchestra riprende l’etimologia della parola composta giapponese ‘karaoke’: kara significa “vuoto”, mentre ōkesutora significa “orchestra”. In questo progetto, Urok Shirhan mette in scena una performance attraverso la quale affronta le tematiche di nazionalità, sincronizzazione e appartenenza.
Questa performance fa parte del corpus di ricerca di Shirhan più recente, dove il tema della voce viene messo in discussione rispetto al modo in cui viene usata in performance, registrata e ascoltata. Anche la “lingua” è protagonista, posta in relazione alle lingue parlate, alla fonetica, agli accenti e ai dialetti. Le nozioni di rimozione e assimilazione sono messe in evidenza e comprese sia nel senso della forma estetica, sia come migrazione geografica.

  

Gaetano Cunsolo

Soon as night falls... I'll start to build
Durata dal tramonto all’alba

La performance è generata dai rumori di una costruzione che si sviluppa nel buio e che lascia intuire il duro lavoro che vi è dietro. Uno spazio di sopravvivenza, dove un tipo alternativo di costruzione viene rivelato. La notte è lo spazio al di là della pianificazione, un lapsus temporale nel quale burocrazia e urban planning vengono valicate. Questo lavoro sovverte il tempo di costruzione e il cambio di luce, dal tramonto all’alba, ridefinendone lo spazio di visione. 

Info e costi: www.centralefies.it

parte di: Supercontinent

organizzazione: Centrale Fies