The Blues Brothers

Cinema

USA, 1980
Genere: Commedia/Musicale
Durata: 130'
Regia: John Landis
Cast: John Belushi, Dan Aykroyd, John Candy, Kathleen Freeman, James Brown, Aretha Franklin, Ray Charles, Cab Calloway

Combinano tanti guai che l'intera polizia di Chicago si mette a inseguirli a piedi, in auto, a cavallo, in elicottero. Un classico della nuova comicità demenziale, un film di culto per i fan di Belushi. Anche l'orecchio ha la sua parte con molti divi del Rhythm and Blues, da Ray Charles a Cab Calloway e Aretha Franklin. Scritto da Landis con D. Aykroyd e costato 27 milioni di dollari, è basato su una coppia di personaggi popolari nella trasmissione TV Saturday Night Live. Tra gli ospiti di passaggio i registi Frank Oz e Steven Spielberg e l'ex fotomodella Twiggy.

Ci sono i film ed i cult movies, e The Blues Brothers appartiene decisamente alla seconda categoria: se, parafrasando Calvino, un classico è un libro che non finisce mai di dire quel che ha da dire, lo stesso vale per il film di John Landis, visionabile virtualmente all’infinito con nuovi particolari che colpiscono di volta il volta lo spettatore ad libitum. La storia inizia con Jake Blues che esce di prigione, ad attenderlo c'è suo fratello Elwood: i due indossano vestiti neri, cravatte e cappelli neri, occhiali neri, ed hanno i propri nomi scritti a biro sulle dita delle mani. Presto davanti ai fratelli Blues si delinea una missione: trovare cinquemila dollari per pagare le tasse e salvare l’orfanotrofio in cui sono cresciuti. Per riuscirci dovranno rimettere in piedi la loro vecchia blues band, composta da musicisti riciclatisi ad altre occupazioni e che non hanno la benché minima idea di rimettersi in gioco. Ma c’è una missione per conto di Dio nel mezzo, e il gruppo risorge. Tra un'esibizione e l'altra, con turme di poliziotti, una falange di neo-fascisti ed un’ex fidanzata eternamente alle calcagna, i due fratelli passano da epici inseguimenti a cataclismi vari, ma si rialzano sempre spolverando i loro vestiti neri, come niente fosse. The Blues Brothers è l'esempio per eccellenza della comicità demenziale e surreale, con un formidabile John Belushi at his best, sulfureo padrone del palcoscenico ma pronto a fulminare lo spettatore col suo sguardo magnetico nei soli cinque secondi in cui si toglie gli occhiali d’ordinanza. Non di sola comicità vive il film, supportato da performances di blues da brivido e da un cast con un'incredibile serie di guest stars: un irresistibile Ray Charles in versione venditore di strumenti, James Brown che fa il predicatore a suon di gospel, Cab Calloway/custode dell’orfanotrofio, Aretha Franklyn gestrice di uno snack bar, ed ancora Twiggy, il regista Frank Oz, perfino un giovane Steven Spielberg che fa l'esattore delle tasse. Imperdibile, unico, semplicemente geniale: un contagioso inno alla musica blues, da vedere e rivedere all'infinito. Con un sequel, Blues Brothers 2000 (uscito in Italia col titolo Blues Brothers – Il mito continua), firmato ancora da Landis nel 1998.

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organizzazione: Circolo Effetto Notte