Tonin Bellagrazia
di Carlo Goldoni; regia di Massimo Totola Compagnia Giorgio Totola Verona
È il tipico spaccato settecentesco che rappresenta quella ricca borghesia che “compra” la nobiltà con il denaro cercando di imitare l’aristocrazia del tempo. Il protagonista un po’ tonto, ruspante e illetterato ricorre anche alle citazioni dotte pur di fare come i veri nobili. Così comicamente pieno di sé, compiaciuto di stare in mezzo ai veri signori, lo sprovveduto Tonin viene preso in giro da dame e gentiluomini che se la ridono alle sue spalle.
Lui comunque è sempre felice e contento e corteggia Rosaura, che però riceve le attenzioni del cavaliere Florindo. Ha come tutore il furfante Ottavio che dà da intendere di essere celibe e di voler sposare Beatrice, mentre in verità la sua legittima sposa c’è, eccome, ed è quell’Eleonora che arriverà alla locanda a dare il via al gioco degli equivoci.