Trentino Book Festival 2016 - eventi 16 giugno
Ore 18.45 | Blue Coffee Bar
Monelli, Musil e Lussu: “Tre Scrittori al fronte”
Durante la Grande guerra hanno combattuto sui monti che circondano la Valsugana tre scrittori importanti: Paolo Monelli, Robert Musil e Emilio Lussu. Accomunati in senso lato dai luoghi e dal periodo, rappresentano tre visioni diverse, tre modi diversi di raccontare la guerra. Al periodo trascorso in Alta Valsugana risalgono gli appunti di Musil che saranno poi elaborati nella novella Grigia, nel breve racconto Gli assetati(Die Durstigen) e nel racconto Il merlo (Die Amsel). Dai diari di Monelli nasceranno Le scarpe al sole (Cronaca di gaie e di tristi avventure d’alpini, di muli e di vino) scritte nel 1919 e pubblicate in prima edizione nel 1921. Nel 1938, viene invece pubblicato Un anno sull’Altipiano, un’importantissima memoria sulla vita dei soldati italiani in trincea che, per la prima volta nella letteratura italiana, descrive l’irrazionalità e il non-senso della guerra, della gerarchia e dell’esasperata disciplina militare.
Ore 19.45 | Blue Coffee Bar
La guerra verticale: quel che vissero e videro i combattenti. E ne scrissero
Gran parte del Fronte italo-austriaco correva sulle cime, quelle cime (l’Adamello, la Marmolada, le Dolomiti orientali) che, prima della guerra, erano già state teatro della sfida turistico-alpinistica fra le borghesie italiana e austro-tedesca. Immaginata e preparata come una sfida di breve durata, la guerra di montagna inchiodò i suoi attori per più di tre anni su un ambiente ostico e ostile, e mai pensato prima come spazio di insediamento di grandi masse. Per rendere possibile questo, per combattere e sopravvivere lassù, gli eserciti si impadronirono dello spazio alpino, misero in campo nuovi saperi e nuove tecniche; svilupparono all’estremo l’alpinismo; e infine sprofondarono nelle viscere della montagna: per difendersi dalla Natura e per offendere il nemico da sotto. Di tutto questo movimento, di questo sistema, di queste trasformazioni; di quel che avevano elaborato i teorici della guerra di montagna; di quel che vissero e videro i combattenti e ne scrissero; del formarsi sul campo di narrazioni e contronarrazioni, miti e antimiti, racconta il libro.
Ore 20.45 | Casa della Cultura
Claudio Morelli con Alessandro Fontanari
Quando i mocheni giunsero al mare. Scorciatoie e raccontini di una vita in folle
Queste 70 micronarrazioni di Claudio Morelli hanno in comune, attraverso la ricerca del tempo perduto condotta con passione e ironia, il continuo attraversamento di quella “linea d’ombra” al limite tra la giovinezza e l’età adulta che per la generazione dell’autore è anche il limite epocale che ha segnato negli anni Sessanta del XX° secolo il suo piccolo paese (Canezza, nel Perginese), come tutto il Trentino: il passaggio alla modernità con tutti i processi di perdita dei legami con i luoghi e le persone, di rapida uniformazione, di alienante omologazione. E lo sguardo del narratore riesce ancor più a cogliere questo limite perchè scaturisce dalla speciale posizione di abitante all’imbocco della Valle dei Mocheni, cioè al “confine”, punto di incrocio culturale, linguistico, antropologico.