Tullio Pericoli. Paesaggi

Mostra

I lavori che Tullio Pericoli presenta in queste due esposizioni contemporanee ma geograficamente opposte sono il risultato di una nuova intensa stagione dedicata interamente alla pittura. Dopo la lunga e importante attività di disegnatore che lo ha reso famigliare a molti per i suoi interventi sui principali quotidiani e settimanali italiani, dopo innumerevoli mostre e pubblicazioni fra cui, ultimo, il libro "L'anima del volto" pubblicato da Bompiani in cui l'artista con parole e immagini indaga il ritratto nel profondo del suo essere, Tullio Pericoli si è rivolto già da alcuni anni al paesaggio, privilegiando quello della sua infanzia, il paesaggio marchigiano, con la dedizione di "…un viaggiatore immobile, che ha cercato di attraversare i luoghi a lui più noti rivolgendo gli occhi soprattutto alla memoria, cercando gli strumenti per raccontare, raccontare la storia di quel paesaggio, magari mescolata con qualcosa della propria storia…".
In queste due mostre a lungo pensate, l'artista espone una cospicua serie di dipinti ad olio di medie e piccole dimensioni: "natura e pittura sono fatte della stessa materia" dice Pericoli raccontando di queste opere in cui la tavolozza, sapiente di storie d'arte ma anche di grande perizia tecnica, è morbida, chiara e talvolta appena punteggiata di qualche intervento di pastelli colorati. Ai dipinti si affiancano alcune opere ad acquarello in cui la felicissima acquosità coloristica è complice di una figurazione di grande sensibilità e lirismo.

Nel catalogo curato da Liliana Dematteis trova posto una affettuosa introduzione-dissertazione sul paesaggio dell'amico poeta Andrea Zanzotto, un saggio critico di Gianni Contessi, storico dell'arte e docente all'Università di Torino, ed alcuni scritti dell'Artista stesso sulle ragioni del proprio lavoro. Gli apparati biobibliografici completano il catalogo che sarà corredato da numerose riproduzioni a colori delle opere esposte.