Un americano a Parigi... e non solo
Come da tradizione ormai consolidata, musicaRivafestival offre al suo pubblico un imperdibile spettacolo come sentito augurio per le festività natalizie: quest'anno andrà in scena "Un Americano a Parigi... e non solo" interpretato da Raffaele Paganini.
Raffaele Paganini in
Un americano a Parigi
e non solo
Compagnia Nazionale Raffaele Paganini e Almatanz
Coreografia Luigi Martelletta
Libretto ed elaborazione drammaturgica Riccardo Reim
Lopera musicale Un americano a Parigi, forse la più celebre composizione di George Gershwin, è oggi praticamente inscindibile nellimmaginario del pubblico dallomonima versione cinematografica portata sui grandi schermi di tutto il mondo da Vincente Minnelli esattamente sessantanni fa, che sbancò letteralmente alla notte degli Oscar, portando a casa ben sei statuette, tra cui quella per il miglior film.
Nonostante siano passati decenni, sia il poema sinfonico di Gershwin, sia la felicissima trasposizione hollywoodiana sono entrati nel cuore di innumerevoli generazioni di amanti della musica e rappresentano un punto di riferimento per il rapporto cinema/musica/danza, al punto che risulta quasi impossibile, in unulteriore elaborazione, non tenerne conto, sia pure a livello di semplice citazione.
Questa trasposizione per balletto dellopera di Gershwin, curata da Riccardo Reim con la coreografia di Luigi Martelletta, vuole riportare il pubblico nella suggestiva atmosfera parigina degli ultimi anni Venti, quando la capitale francese divenne il centro mondiale dellavanguardia artistica e culturale, attirando artisti e intellettuali da tutta Europa.
Lopera originale di Gershwin e la trasposizione cinematografica si fondono sapientemente in questa nuova versione drammaturgica anche grazie allinterpretazione di Raffaele Paganini, senzaltro il ballerino italiano più adatto, per la sua formazione e la sua storia, a ricoprire tale ruolo.
Lo spettacolo segue quindi questo doppio binario, attingendo in parte al grande schermo, per la costruzione di una trama, ed in gran parte alla composizione originale; ad essi si aggiunge, come una sorta di chiave di lettura, un terzo elemento, ovvero il dato biografico che consente di sovrapporre autore e protagonista, prendendo spunto dalla vicenda biografica del compositore.
George Gerswhin stesso è Americano a Parigi, dal momento che, neppure trentenne, soggiornò effettivamente nella capitale francese dove fu abbagliato dalla cultura europea e si scoprì amante della tradizione classica e pazzamente invaghito della musica di Maurice Ravel.
Un americano a Parigi diviene così anche unindagine su ciò che costituisce il processo creativo in un musicista fortemente anomalo come Gershwin, capace di una sintesi unica e irripetibile tra le musiche di estrazione popolare e quelle di tradizione più nobile, riuscendo come nessun altro a fonderle in una miscela di immenso fascino.
Questo sovrapporsi tra autore e protagonista permette di utilizzare (come del resto già il film, sia pure timidamente fa) altre melodie gershwiniane più o meno famose (da Want Em You Cant GetEm a Rialto Ripples fino alle celeberrime Rhapsody in Blue, The Man I Love, Summertime
) come bagaglio mentale, interiore dellartista, al di là del dato cronologico.
Biglietti in vendita presso:
dal 26 novembre Sportelli delle Casse Rurali del Trentino aderenti al circuito Primi alla Prima
15 dicembre ore 19.00 presso Auditorium San Giuseppe - Largo Caduti delle Foibe n°7 - 38066 Riva del Garda
Un americano a Parigi è la musica più moderna che io abbia mai scritto, ha dichiarato lo stesso Gershwin, ed è impossibile contraddire tale affermazione.
La parte iniziale si sviluppa alla maniera di Debussy, benché le melodie siano originali. Lassunto consiste nel riprodurre le impressioni di un viaggiatore americano che passeggia per Parigi ascoltandone i suoni e i rumori e assorbendo l'atmosfera della Francia. Resta, comunque, molta libertà, e chi ascolta legge nella musica tutte le immagini che preferisce.
L'americano, nella sua giornata parigina, passeggia per gli Champs Elysées e per il Quartiere Latino, litiga con un conducente di taxi (Gershwin aveva previsto l'impiego di autentici clacson), giunge ai teatri del music-hall evocati da una melodia affidata al trombone, si ferma sulla Rive Gauche accompagnato da un solo di clarinetto che successivamente dialoga con un violino per raccontare l'idillio con una fanciulla. Al centro, infine, quel blues che poi divenne la parte più conosciuta dell'opera, nel quale é racchiusa una malinconica, indimenticabile nostalgia.
Difatti, un altro aspetto importante di questa versione a balletto dellopera di Gershwin (tra laltro, la prima in Italia) è lattenzione allatmosfera davvero irripetibile della Parigi degli anni Venti, quando la capitale francese era di fatto la capitale culturale dEuropa e forse del mondo: una Parigi ancora memore della grande stagione impressionista e già percorsa dai primi fremiti dellesistenzialismo, che verrà qui resa con lo sguardo innocente ed entusiasta del protagonista e del suo vero e proprio innamoramento giovanile per questa straordinaria esperienza.
Tutto questo è, dunque, il regalo che musicaRivafestival ha riservato al grande pubblico in questa occasione davvero speciale: un modo per rivivere, attraverso linterpretazione coinvolgente ed impeccabile di Raffaele Paganini, il fremito e la passione che animavano la Ville Lumière nel primo dopoguerra, conducendo lo spettatore in un viaggio a ritroso, che senza dubbio lascerà nella memoria unimpronta indelebile di immenso fascino.
E non solo la magia della serata proseguirà con un omaggio esclusivo che Raffaele Paganini dedica a musicaRivafestival e a tutto il suo pubblico: lartista concluderà infatti lo spettacolo esibendosi nellinterpretazione di alcuni brani di tango di Astor Piazzolla, rendendo questo evento unico e irripetibile.
Biglietto Euro 18 intero
Euro 14 ridotto
Prevendita dal 26 novembre presso le Casse Rurali del Trentino
Biglietteria Auditorium San Giuseppe venerdì 17 dicembre, ore 18
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