Un incendio visto da lontano

Cinema

Effetto Notte. Cineforum 2007/2008

Francia/Germania/Italia, 1989
Titolo originale: Et la lumière fut
Genere: Commedia/Drammatico
Durata: 106'
Regia: Otar Iosseliani
Cast: Sigalon Sagna, Binta Cisse, Saly Badij, Binta Cisse, Marie-Christine Dième

In un piccolo villaggio africano nel sud del Senegal, in mezzo alla foresta, dove, quietamente tiranne, spadroneggiano le donne, si fanno sentire gli effetti nocivi del progresso (turismo, consumismo, falso benessere). Favola ecologica, scandita da 26 tabelle di didascalie e dialoghi come in un documentario etnografico, ma narrata nei modi di un saggio di antropologia immaginaria, attraversata da lampi di garbato umorismo o di beffardo sarcasmo.
Mostra di Venezia nel 1989, Gran Premio della Giuria

Una fiaba amarissima, come il grande georgiano ci abituerà spesso anche in seguito. La pellicola descrive un villaggio africano come una specie di isola felice, una società matriarcale che si fonda su strampalate usanze: tamburi/telefoni, il potere matriarcal/sessuale di bellissime donne, la stregona che riattacca teste a corpi morti fa piovere e così via, nella descrizione di una vita felice spensierata e soprattutto "preglobalizzazione". Un film interamente parlato in un dialetto africano con poche didascalie a spiegare la storia comunque comprensibilissima. Un tocco e una leggerezza nel dirigere gli attori tutti rigorosamente non professionisti e una velocità che ci riporta in parte ai tempi del cinema muto (e documentario) sono i punti di forza di un'opera inusuale e dal toccante finale. Quando dopo aver seguito tutte le peripezie del villaggio africano che viene pezzo dopo pezzo distrutto dall'economia e dalle abitudini della cosiddetta società occidentale l'attenzione della regia si sofferma su un gruppo di bianchi che osservando da lontanissimo quel piccolo pezzo di mondo che brucia esclamano attraverso il cannocchiale «Che bello!» non comprendendo minimamente ciò che stanno osservando, il passo leggero della commedia diviene amaro e l'intero film si traforma in una dura riflessione per nulla scontata sull'altissimo prezzo culturale della globalizzazione. Accusato all'uscita dagli intellettuali africani di trattare i problemi del continente nero con una punta di paternalismo, quest'opera sospesa tra la fiaba e l'amara riflessione spiazza e convince.


organizzazione: Circolo del cinema "Effetto notte" - in collab. con Unione Italiana Circoli del Cinema, Comune di Pergine Valsugana