Un sogno di una notte di mezza estate

Teatro

Stagione Teatrale di Cles 2006/2007

Società per Attori/Teatro della Cometa
Un sogno di una notte di mezza estate
da William Shakespeare
con Maurizio Palladino, Stefania Politi, Vinicio Marchioni, Marta Ferranti, Alessandra Ingargiola, Benedetto Sicca, Luca Carboni, Giandomenico Cupaiuolo, Giulio Turli, Andrea Di Vincenzo, Nina Raia
regia di Giuseppe Marini

Un manipolo di candidi voyeurs approda al “Sogno di una notte di mezza estate”. Hanno bende oculari per lenire i loro occhi affaticati da visioni inquietanti, miraggi, allucinazioni angosciose, ed arrossati per le troppe lacrime, versate anche ridendo. Hanno una lente gli stralunati ricercatori. Vogliono acuire lo sguardo, sondare, investigare e infine dubitare ancora di più della validità delle loro percezioni. Una lente per vedere, che funga da specchio per vedersi. Lenti o specchi che porgono anche al pubblico, perché si prepari a vivere la perdita dei riferimenti cui la favola invita.
Nel “Sogno”, come nella vita, può accadere di inseguire gli eventi senza riuscire a concatenarli. Può accadere di smarrirsi nei vari mondi rappresentati e nelle varie sottotrame, nel vertiginoso alternarsi di registri (tragico, comico, lirico, favoloso) che compongono un complicato, quanto affascinante, congegno drammaturgico. Un caleidoscopio di testualità, un dedalo di scritture che fa dell’antinomia e della contiguità dei contrari il suo statuto originalissimo. Rivoli di senso rovesciati e simmetrie inverse per un musical discordo che vuol formalizzare l’informe, che armonizza Ordine e Caos.
Una commedia inciampata nella tragedia? O una tragedia mascherata da commedia? O ancora due facce della stessa medaglia che litigano e si contendono il primato?
Il “Sogno” è una favola delicata e terribile, sensuale ed efferata, piena di latenze, simboli inquietanti, tossicità acide abilmente nascosti dietro i divertimenti, le cortesie, il gioco degli equivoci, le magie, gli incantesimi coi quali gioca a imbellettarsi e ad apparire frivola.
Ma ogni tanto il belletto si disfa e lascia intravedere sotto la cipria grumi di tormento, lividi e cicatrici non rimarginate, abissi di sofferenza dell’uomo e poeta Shakespeare, tutto il suo sentire l’Amore, la Morte, la Religione, l’Arte, il Teatro.
il regista Giuseppe Marini

Informazioni sulla prevendita

Biglietti in vendita presso:
• Casse Rurali Trentine fino alle ore 15.30 del giorno di programmazione
• Biglietteria Teatro giorno spettacolo ore 20.30-21.00


organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Cles