Un treno di perchè
Accademia Perduta Romagna Teatri
Un treno di perchè
di Ferruccio Filipazzi e Luciano Giuriola
con Ferruccio Filipazzi
Un' infinita curiosità spinge sempre i bambini verso il perché di ogni cosa.
Con la loro mente veloce, libera e curiosa, ci riportano quesiti dall'apparenza bizzarra, a volte raggelanti; pongono domande e attendono risposte significative; hanno necessità di orientarsi per dare significato alle sensazioni che provano e lo fanno rivolgendosi a noi. Se per qualsiasi ragione l'adulto si sottrae al compito di risolvere l'ansia contenuta nella domanda del bambino - o si affida solamente alla correttezza scientifica della risposta - avviene un restringimento della comunicazione e dei rapporti; il bambino cercherebbe altrove le risposte su ciò che gli sta a cuore trasformando i genitori in dispensatori di cose (di servizi) e non di significati.
La risposta, la via d'uscita per l'adulto, passa tra verità visibile e immaginazione e il gioco della rappresentazione può essere il luogo in cui avviene una tale sintesi.
Ho voluto riaccostarmi alle modalità semplici e immediate del teatro; una sorta di iniziazione che, partendo dai perché, perché, perché dei piccoli, sappia mostrare come dal gioco di tutti i giorni si possa giungere al racconto, alla rappresentazione, al teatro; dal gioco dei piccoli a quello degli adulti, in un percorso circolare che il teatro può trasformare in esperienza.
Un padre ed il suo piccolo stanno giocando con un trenino. Il padre è sommerso dai tanti perché del suo bambino. Un po' negandosi, un po' stando al gioco affiora il ricordo di Natale, amico d'infanzia e del suo papà ferroviere.
Un papà ferroviere, forse capotreno, che aveva sempre voglia di regalare storie a grandi e piccini. Il paese di Natale erano poche case tra un pascolo e un campo di grano: la scuola, la chiesa, la piccola piazza e la stazione. Tutta la vita era lì.
E così la sera, prima di andare a letto, ci si trovava tutti insieme con le famiglie a commentare la giornata, quello che era successo,
a volte le sere erano più speciali quando arrivava il papà di Natale, che era l'unico abitante di quel paese che viaggiando in treno, vedeva un mondo agli altri sconosciuto. E lui era in grado si rispondere alle domande e curiosità di tutti, grandi e piccoli.
Ma il momento più speciale per Natale arrivava quando, entrato a letto, il papà era tutto per lui. In una notte, più magica delle altre, Natale , che era un bimbo un po' cicciotto, attraverso le storie del suo papà, impara ad accettarsi ed a capire anche "chi nasce un po' più in là".
organizzazione: Comune di Pergine Valsugana - P.A.T. - in collaborazione con Coordinamento Teatrale Trentino