Una mia idea di Giappone

fotografie di Emilio Manfrini

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Ho avuto la possibilità di visitare un’area di Giappone che si dipana fra Kyoto e Hiroshima, passando per l’isola di Shikoku; un itinerario che idealmente ha abbracciato l’area attorno al Mare Interno che i nipponici chiamano Setouchi: da enormi agglomerati urbani a lembi di territorio coltivato a ridosso di ripidi declivi fittamente boscati (dal bambù all’abete) e nel mezzo un placido mare costellato di centinaia d’isole, passando da operose zone industriali.E ad un semaforo in città, attraversare la strada assieme ai cervi.

Abbandonando per una volta sentieri, mulattiere e lo sguardo da cartolinista, ho focalizzato l’attenzione sull’intrigante quanto complessa umanità, mixando ed accostando situazioni, espressioni, quantità, geometrie senza chiedere a nessuno di posare.A volte sostavo incantato dal mimetismo di alcune persone, degne del camaleontico artista cinese Liu Bolin.

L’impatto umano è stato potente fin dallo sbarco all’aeroporto: la zelante ma gentile doganiera con la mascherina, una hostess stremata dal sonno col capo appoggiato su un tavolo, dei premurosi addetti di uno sportello informazioni. Avevo capito fin da subito che per una volta avrei potuto mettere da una parte i boschi e lo zaino, le panoramiche vedute ed il gas da campeggio.

Espongo essenzialmente situazioni di strada, catturate fra sguardi senza particolari pregiudizi. In città ho inaspettatamente trovato una sorprendente libertà e forse il mio palese status di turista ha costituito la corazza ideale per il mio passatempo nel passatempo. Gli unici limiti al mio agire erano e sono sempre stati il rispetto, una buona dose di buonsenso e di pudore e la stanchezza: spesso il cervello reclamava un reale desiderio di vacanza ma i sensi faticavano a prendersi una pausa siccome gli stimoli erano ovunque.

Al piano superiore (per chi visita), la nuvola di immagini è un insieme di foto che consideravo superflue ma dopo qualche ripensamento ho ritenuto necessarie, siccome corredate da brevi racconti: una specie di dietro le quinte dello scatto.

Si noterà che alcune foto sono state eseguite col telefonino (per pigrizia spesso giravo senza fotocamera): sebbene siano di scadente qualità ho insistito ad esporli siccome ritengo possano custodire una narrazione.

La proiezione tv (per chi verrà) propone fotografie di varie esperienze di viaggio per trovare nuovi accostamenti, scontri e riflessioni.

Costi

ingresso libero