Upega - Primiero 1955. La storia siamo noi

Mostra fotografica

Mostra fotografica e ricostruzioni dedicate ai primierotti che negli anni Cinquanta per sette mesi lasciarono la valle e andarono a Upega a tagliar boschi

“Ogni pena
può essere
sopportata
se la si narra
o se ne fa
una storia”
Karen Blixen

Nata dalla curiosità che mi avevano suscitato le due fotografie con le squadre dei boschieri, questa mostra vuole raccontare, attraverso le immagini e le ricostruzioni, la storia di un’ottantina di primierotti.
Questi, dal 1953 al 1956, andarono a Upega, un minuscolo paese del cuneese al confine con la Francia, a tagliar boschi per la Fratelli Feltrinelli, all’epoca non ancora casa editrice, ma la più grande società nel campo del legname.
Nel mese di aprile del 1955 pievatoli, tresacqueri, medaneschi, armeroi, tonadighi, sirori, caurioti e, tra le altre cuoche, una ragazza di Sagron lasciarono la valle per cercar fortuna.
Tornarono a casa sette mesi dopo per la Madonna di dicembre.
Avevano vissuto in baracche di legno costruite sul posto con le loro mani, dormito su letti fatti coi borei, i cui materassi erano di tasa. Avevano lavorato, anche dodici ore al giorno, per abbattere larici e farli scendere a valle. Qualche volta, la domenica sera, avevano fatto baldoria nell’osteria costruita apposta per loro in una baracca del paese.
Qualcuno tornò a casa deluso, col carèt dele semole, perché imbrogliato, qualcuno “ricco” e così poté finalmente metter su famiglia. Tutti sicuramente tornarono con una storia da raccontare!
La mostra vuole cominciare a narrare alcune tra quelle storie ed è dedicata a tutti i primierotti che sono dovuti ndar a la foresta per cercare il lavoro che la nostra valle non poteva offrire.
Un ringraziamento particolare va alle moltissime persone che in vari modi mi hanno aiutato.
Paolo Meneguz

GLOSSARIETTO
Boschieri: boscaioli
Pievatoli, tresacqueri, medaneschi, armeroi, tonadighi, sirori, caurioti: gli abitanti di Pieve, Transacqua, Mezzano, Imer, Tonadico, Siror, Caoria
Borei: tronchi di legno corti non molto grossi
Tasa: i rami più sottili e verdi delle conifere
Carèt de le semole: un vecchio modo per dire che non si avevano neppure i soldi per pagarsi il ritorno a casa e quindi si doveva ricorrere a questo mezzo di trasporto merci
Ndar a la foresta: andare nel mondo fuori della propria valle


organizzazione: Comintato Iniziative Transacqua - Comune di Transacqua - collaborazione P.A.T. e Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto