Varcar Confini

Teatro

Storie a memoria
La memoria dei luoghi

Le mura austere di Forte Belvedere, sull'altopiano di Lavarone, si faranno palcoscenico per ospitare un nuovo appuntamento dell’edizione 2010 della rassegna “Storie a Memoria – Castelli e forti, ville e borghi del Trentino” – organizzata dall’assessorato alla Cultura, Rapporti europei e Cooperazione della Provincia autonoma di Trento e dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara in collaborazione con il Museo Castello del Buonconsiglio e la Fondazione Museo storico del Trentino.
Lo spettacolo è in programma sabato 7 agosto e si inserisce nel progetto “Varcar confini – Itinerario teatrale lungo il Sentiero della Pace”.

Varcar Confini
Itinerario teatrale lungo il Sentiero della Pace
“Il contrabbandiere”

Risale all’inizio degli anni ’70 l'idea di ripristinare i sentieri in rovina della Grande Guerra per trasformarli in un percorso di pace. Da così l'associazione "Amici delle Dolomiti" e nel 1987 la Provincia autonoma di Trento, ricalcandone le finalità, predispose la realizzazione del “Sentiero della Pace” che oggi percorre l’intero fronte trentino, dal Passo del Tonale alla Marmolada. È un itinerario ricco di motivazioni di carattere ambientale, ma soprattutto con un profondo significato culturale e storico: un percorso nelle memorie, per riflettere e meditare.
Nel progettare l’edizione 2010 della rassegna estiva “Storie a memoria”, si è pensato ad una serie di spettacoli che affrontassero il punto di vista di coloro che sono vissuti in questi luoghi di guerra e che, con il trascorre degli avvenimenti, si sono trovati da una parte e dall'altra.
L'azione scenica de “Il contrabbandiere” – la rappresentazione in programma a Forte Belvedere – è centrata sulla figura di Tönle, la cui vicenda si snoda attraverso gli ultimi anni dell'Impero austro-ungarico, nelle contrade appartenenti a Francesco Giuseppe, presso le montagne di Asiago. La vita era dura, il contrabbando un mestiere antico come il mondo, così come antiche sono la fatica, la fame, la povertà della gente di montagna.
La scrittura teatrale è stata ricavata dal romanzo di Mario Rigoni Stern “Storia di Tönle – L'anno della vittoria” che racconta di un contadino veneto, pastore, contrabbandiere ed eterno fuggiasco. E' l'odissea di un uomo che rimane coinvolto per caso nei grandi eventi della Storia e combatte una battaglia solitaria per la sopravvivenza sua e della civiltà cui sente di appartenere. E' la storia di una famiglia e di un paese che, nei mesi che vanno dal novembre 1918 all'inverno successivo, devono risollevarsi dall'immane naufragio della guerra. Il lento ritorno alla vita, la fatica di riannodare i fili degli affetti e dei sentimenti, la riscoperta di luoghi e ritmi di vita perduti. Persone e cose diventano così testimonianza di un'umanità di confine che vince, nonostante la Storia.
Il coordinamento dell’azione scenica è affidato a Bruno Vanzo che avrà al proprio fianco gli attori della “Compagnia delle Arti” Giuliana Germani, Andrea Franzoi, Mauro Gaddo e Jacopo Roccabruna. Il commento musicale sarà garantito dal fisarmonicista Stefano Bragagna.
Accesso: da Lavarone Cappella in direzione Oseli si seguono le indicazioni per il Forte Forte Belvedere (Tel. 0464 780005) www.fortebelvedere.org

FORTE BELVEDERE
Tra il 1908 ed il 1914, sull’altopiano che si snoda da Folgaria a Vezzena, furono erette sette poderose opere, capaci di ospitare anche 200 soldati l’una ed in grado di difendere Trento in uno dei punti più probabili di sfondamento delle truppe italiane. Nei pressi di Lavarone fu edificato Werk Gschwent, oggi meglio noto come Forte Belvedere.
Progettato dal tenente del Genio ing. Rudolf Schneider, fu realizzato dal 1908 al 1912 su uno sperone di roccia calcarea a strapiombo sulla Valdastico a quota 1177. La fortezza è realizzata in 6 blocchi scavati nella montagna e, dal punto di vista dimensionale, è una struttura tra le più grandi mai realizzate.
Nel primo dopoguerra il forte passò nelle mani del Demanio che lo subaffittò per un lungo periodo al Comune. Diversamente dalle altra fortezze dell’altipiano, Forte Belvedere si salvò alla demolizione promossa dal governo fascista in tempo di autarchia anche se alla fine degli anni '40 iniziò un parziale smantellamento dell’opera.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale il forte passò di proprietà alla Regione Trentino Alto Adige e dal 1966 ad un privato, Vittore Osele, che con lungimiranza lo ripristinò parzialmente trasformandolo in un museo.
Nel 1996 il Comune di Lavarone acquistò il forte (con il determinante contributo della Provincia Autonoma di Trento) e, contemporaneamente, varò una serie di progetti per l’ulteriore valorizzazione della struttura, prevedendo un profondo restauro conservativo, il ripristino della copertura originale in zinco, la sistemazione dei solai, nonché una completa opera di risanamento del sito.
Oltre ai lavori di restauro, si pensò all’allestimento di un moderno e aggiornato museo storico (testi in italiano, tedesco, inglese) con fini divulgativi e didattici dedicato non soltanto al Forte Belvedere e alle fortezze degli Altipiani, ma anche alle più ampie problematiche locali e internazionali della prima guerra mondiale.

Come arrivare:
Partendo da Lavarone Cappella, si prosegue in direzione Óseli seguendo le indicazioni per il Forte


organizzazione: P.A.T. Assessorato alla Cultura, Rapporti europei e Cooperazione Servizio Attività Culturali