Vita di Galileo
Buio in sala
Aria Teatro (Pergine - Trento)
Vita di Galileo
di Bertolt Brecht
regia di Riccardo Bellandi
con Chiara Benedetti, Alberto Dall'Abaco, Denis Fontanari, Dario Masciello, Paola Mitri, Andrea Pergolesi, Gabriele Valente, Andrea Zanforlin
assistente alla regia Valentina Recchia
elementi scenici e costumi Chiara Benedetti e Anna Lazzarini
Nuova produzione Aria Teatro, in occasione dell'anno internazionale dell'astronomia, dedicato alla celebrazione dei quattrocento anni dalle prime osservazioni astronomiche che permisero a Galileo Galilei di verificare la validità del sistema copernicano. Fu l'inizio di una rivoluzione, l'empirismo: lo studio del particolare dal quale formulare una legge universale, pilastro fondamentale del metodo scientifico; che si contrappose al sistema dell'epoca, basato sui dogmi della Chiesa.
L'opera ripercorre passo a passo la vita del grande scienziato pisano, dall'invenzione del cannocchiale, alla scoperta dei satelliti di Giove, dal processo istituito dal Sant'Uffizio, fino al suo atto di abiura con gli ultimi anni della vecchiaia.
Brecht focalizza la sua attenzione sulla relazione tra ricerca scientifica e potere, e, ampliando gli orizzonti, sul rapporto lacerante e tutt'oggi lacerato che si interpone fra la cultura nascente e la cultura del potere.
L'autore, come afferma il regista dello spettacolo Riccardo, decide di mostrarci il Galileo uomo, con le sue pulsioni, le sue grandezze ma anche le paure, le meschinità; è un ritratto questo che ci permette di sentirci vicini a quest'uomo così grande nella sua dimensione, ma anche così simile a noi. Serve a ricordarci di non dimenticare la forza del dubbio, la scelta di essere liberi. In quanto la mente non può essere da nessuno intrappolata entro schemi decisi e cristallizzati nel tempo per motivi culturali, religiosi, morali. Nel momento in cui sorge la sensazione di essere intrappolati dentro una prigione inesistente la mente diventa più forte e sente la necessità di scoprire la verità per trovare la via di uscita che porta alla libertà, anche se questo vuol dire correre il rischio di crollare in una crisi esistenziale. Il tarlo del dubbio, è un momento di feconda crisi che permette di porsi di fronte alle cose con un punto di vista sempre diverso; e solo attraverso questo processo l'uomo trova la sua vera dimensione di essere vivo e libero.
organizzazione: Compagnia Teatrale di Pergine - in collaborazione con Comune di Pergine Valsugana, Teatro delle Garberie, Ariateatro