Voci nel buio

Cinema

Quarto lungometraggio diretto dal padovano RODOLFO BISATTI, OSPITE SPECIALE DELLA SERATA.
Un’opera “disobbediente” che esce dalle regole del cinema commerciale e sfugge a generi e categorie, un film che, come dice il regista “pur essendo fatto da molte inquadrature non è inquadrabile.”

Italia/Slovenia, 2011
Titolo originale: Guerre silenziose (Voci Nel Buio)
Genere: Drammatico
Durata: 86'
Regia: Rodolfo Bisatti
Cast: Laura Pellicciari, Giuseppe Cocevari, François Bruzzo Delle Piume, Xenia Gugliatti, Nina Benedetti, Marco Cossutta, Eva Mauri, Alessandro Barberio, Gradimir Nisic
Sito internet: www.facebook.com/VociNelBuio

Il film nella sua essenza racconta il confronto intenso di frontiere, sia oggettive che interiori, con una catastrofe quale è stata la guerra nei Balcani. Una frontiera è rappresentata dalla città italiana che più di ogni altra ha incarnato nella sua storia l'arbitrarietà dei confini e la ridefinizione continua delle identità: Trieste. Un'altra è costituita dalla location principale del film che è, a Trieste appunto, il monumentale e poliedrico quartiere di Rozzol-Melara. Una casa fatta di case, una città nella città. All'interno di questi complessi cerchi ambientali, città-frontiera e quartiere-città, vive una “famiglia-limite” di tre persone: Giovanni, il sensibile bambino non vedente, Cora, madre e moglie arrabbiata e inquieta, Angelo, uomo di pensiero e azione deluso e frustrato. Un nucleo di persone sulla cui carne viva vicende storiche e personali si sono intrecciate e hanno inciso in profondità. La dissoluzione della ex Jugoslavia non è passata indolore su queste frontiere geografiche ed umane. Essa determina lo sfondo integratore del film e, insieme, il motore che lo muove. Quella “guerra in casa” come qualcuno l'ha definita, ha generato nella famiglia di Angelo, Cora e Giovanni ripercussioni drammatiche, vissuti e conseguenze differenti. A distanza di un decennio scarso dalla (non riconciliante) conclusione della guerra, il film racconta la presa di coscienza, da parte dei protagonisti, di quel disastro personale, spirituale, storico, e la loro volontà di elaborarlo con dignità e coraggio etico.