Watu na msitu. Uomini e foresta nelle montagne della Tanzania

Mostra

54° TrentoFilmFestival

Mostra a cura del Museo Tridentino di Scienze Naturali
In apertura della 54ª edizione del Trento Filmfestival, sabato 29 aprile 2006 alle ore 18 al Foyer dell’auditorium Santa Chiara di Trento viene inaugurata la mostra fotografica Watu na Msitu - Uomini e foresta nelle montagne della Tanzania, che racconta le attività del Museo Tridentino di Scienze Naturali in Tanzania, sia sul fronte della ricerca scientifica, sia su quello della cooperazione con le comunità locali.
Le immagini di Michele Menegon, Francesco Rovero, Andrea Balossi Restelli, Bruno Chiaravalotti e Liana Trentin, raccontano i luoghi, la vita selvatica e degli uomini di un’area montana ancora poco nota, talvolta poco esplorata, a tratti immutata, a tratti oggetto di forti pressioni antropiche.
Il grande valore delle foreste montane dell'area oggetto delle ricerche, certamente da un punto di vista biologico ma anche economico, sta cominciando a muovere l'interesse delle comunità locali che, nell'ambito di un progetto specifico, denominato Watu na Msitu (uomini e foresta in lingua kiswahili) - finanziato dall’Assessorato all’Emigrazione, Solidarietà internazionale, Sport e Pari opportunità della Provincia Autonoma di Trento - si stanno adoperando per dare un futuro al proprio tesoro ambientale e, nel contempo, farne un elemento di traino per le ancora deboli economie locali.
Le fotografie in mostra fissano un rapporto in pieno movimento evolutivo, talvolta conflittuale, tra l'uomo e l'ambiente delle montagne dell’Eastern Arc - uno dei 25 hot spot di biodiversità esistenti al mondo.

Il termine hot spot indica veri e propri “panda ambientali”, oasi di biodiversità assai rari che, pur rappresentando solamente l’1.4% della superficie terrestre, racchiudono al proprio interno il 44% delle piante conosciute e il 35% dei vertebrati attualmente noti. Molte di queste aree si sono preservate proprio perché situate ad altitudini elevate, che hanno evitato l’erosione biologica causata da fattori climatici o antropici, ma sono destinate a scomparire se non si trova il modo per aiutarle a sopravvivere.
Le montagne dell’Eastern Arc possono essere definite un ambiente esemplare di ricchezza biologica, uno hot spot di biodiversità dove il numero di specie, sia vegetali che animali, presenti su ogni singola unità di superficie è più alto che in qualsiasi altro punto del mondo. Proprio qui il Museo Tridentino di Scienze Naturali sostiene un progetto scientifico che nasce dall’idea di considerare la montagna come veicolo di valori importanti, in un contesto di partecipazione più generale al disegno di solidarietà tra il nord e il sud del pianeta.
Il fine del progetto scientifico, che interessa una zona di territorio vergine, è la conservazione degli ambienti forestali naturali e contemporaneamente il miglioramento delle condizioni di vita di chi dalla foresta trae beneficio. In particolare si è ritenuto di promuovere e diffondere la consapevolezza dell’importanza di difendere gli hot spot di biodiversità planetaria, anche a livello locale, e contribuire alla formazione di ricercatori e operatori del luogo per la gestione ambientale dl territorio.


Oltre alla mostra fotografica, che rimarrà aperta al Foyer del Santa Chiara fino al 7 maggio 2006, l’attività di ricerca e di formazione in Tanzania svolta grazie al progetto WATU NA MSITU è stata documentata e liricamente montata in immagini video che vengono presentate nel filmato Dr. Mick e la foresta, in programma in anteprima lunedì 1 maggio 2006 all’Auditorium S. Chiara (ore 21) nella serata dedicata all’Africa e preceduto dalla proiezione del documentario “Mittelholzers Afrikaflung II”, ovvero il primo filmato, risalente al 1927, sulla trasvolata dell’Africa e del Kilimangiaro.


organizzazione: Museo Tridentino di Scienze Naturali