Zang Tumb Tumb

Manifestazioni ed eventi

Zang Tumb Tumb
Battaglia a 9 piani
1915, i futuristi alla conquista del Monte Baldo
Marinetti Boccioni Sant'Elia Russolo Bucci

Elaborazione testo e regia Paolo Domenico Malvinni

Musiche originali composte ed eseguite da: DIFONDO (Giampaolo Campus, Sergio Camedda) & Mauro Tonolli

Narrazione e interpretazione poesie parolelibere: Coro femminile della Scuola Musicale dei Quattro Vicariati
con la partecipazione di StefanoCòmpeR

Elementi scenografici: Franco La Spada

Cucina Futurista: Mara Andreolli

Tecnico audio: Sebastiano Bombana

Ideazione progetto e direzione del coro: Quinto Canali

Dal 1909, al Futurismo è accaduto di tutto: fischiato, adorato, utilizzato, copiato, studiato, e anche ricalcato e riproposto, ricondannato e rivisto. il Movimento, ancora oggi discusso, è reo, di fatto, di almeno due gravi reati: l’assassinio del chiaro di luna, e l’Interventismo con apologia della guerra. Il primo perdonabile (di estetica si tratta), il secondo, non dimenticabile. nella foga di partecipazione alla guerra, nel 1915 eccoli, Marinetti, Boccioni, russolo, Balla... volontari ciclisti ad assalire il monte Baldo e partecipare alla battaglia di Dosso Casina. Sono poeti, pittori, musicisti... e scrivono in quei giorni diari fulminanti con piglio futurista, e poesie parolibere che raccontano l’impresa (per loro a dire il vero anche goliardica). Quelle intense parole costituiscono il “copione” dello spettacolo.
Il lavoro nasce da un’idea di Quinto Canali che dirige il coro della Scuola musicale dei Quattro Vicariati. E questo è un punto di innovazione, un’altra variante dell’epopea futurista: gli abitanti del Baldo si riprendono le parole dette sulla loro montagna, le parole che riguardano quei luoghi. Paesaggi fantastici e natura potente e sorprendente anche per il più esperto futurista.

Nell'estate-autunno del 1915, alcuni artisti aderenti al Futurismo, arruolati nell'esercito come volontari,parteciparono ai primi scontri avvenuti sul Monte Baldo, in particolare furono protagonisti della battaglia per la conquista di Dosso Casina.
La loro attività di guerra fu sostenuta dalla stampa dell'epoca, che diede alla spettacolare partenza in bicicletta da Milano e ai successivi episodi di guerra, una notevole copertura mediatica. Del resto il poeta e teorico Marinetti capeggiava e animava da tempo gruppi di infervorati interventisti, e la partecipazione volontaria dei Futuristisi inserì nella strategia propagandistica nazionalista.
Ma l'azione di guerra sul Baldo è di per sé uno dei tanti episodi del primo grande conflitto mondiale, dunque c'è da chiedersi cosa renda speciale e degno di essere raccontato l'assalto a Dosso Casina. E la risposta la si trova ovviamente nella presenza di soldati illustri come Marinetti, Boccioni, Russolo, Bucci, Erba, Sant'Elia. Soldati "eccellenti" e capaci artisti, che lasciarono generose e rilevanti tracce prodotte con pieno dispendio delle loro notevoli abilità. Il gruppo produsse infatti diari in stile futurista, compose versi paroliberi già sul campo di battaglia, compilò quaderni e disegnò.
La poesie di Marinetti "Con Boccioni a Dosso Casina" (poi dedicata a Fortunato Depero), "Battaglia a 9 piani", testo che - come si vede nell'immagine qui pubblicata - disegna le due catene di monti che stringono la parte settentrionale del Garda, così come la poesia di Boccioni "Uomo + Vallata + Montagna" (mirabile esempio di letteratura futurista nonostante sia diversa la disciplina artistica che rese famoso l'autore), sono i brani che costituiscono la materia letteraria di questo spettacolo. E così è per i brillanti diari dello stesso Boccioni, dallo stile chiaro e coinvolgente, che narrano in modo incalzante il "battesimo del fuoco" e i primi assalti contro il nemico.

Ovvio che in questa nostra epoca,assai diversa, lo sguardo critico verso la guérra può ostacolare il favore verso la qualità narrativa quando il contenuto è di fatto un elogio dell'intervento bellico, o quando vediamo i poeti indugiare nella celebrazione dell'atto eroico che porta a morte certa (e molti di loro morirono, con gli altri milioni di caduti), Ma questi testi, dai quali per intero si sono prese le parole per il nostro spettacolo, oltre a possedere qualità, raccontano la personalità di chi li ha scritti, e rivelano perciò tutte le sfaccettature del carattere di questi poeti-soldato estasiati dalle potenzialità del futuro: con la giovanile esuberanza, la spinta goliardica, e anche la naturale paura. Ne deriva una narrazione nella quale entusiasmo e crisi, desiderio e finitudines) intrecciano nella vita del protagonisti, come è di solito nella vita, ma tutto ben compresso nella avvincente unità di tempo di un pericoloso assalto. Così come si dà conto dell'utilizzo a scopo propagandistico che fu fatto della loro impresa.
Non si tratta quindi di una celebrazione, ma la messa in scena di una realtà storica, ricca come sempre di contraddizioni. Uno spettacolo nel quale si intende cogliere lo spunto innovativo offerto dai Futuristi e, nel contempo, leggere la criticità di una proposta politica (il Futurismo non fu solo arte ma si propose di rinnovare il mondo) destinata ad essere usata, fraintesa e tradita subito dopo la fine della Grande Guerra.
Se c'è un tributo, o meglio stima, questa è rivolta agli artisti stessi e all'inventiva futurista, alla capacità di cogliere e interpretare la fine del '800 e, tra entusiasmo e tragedia, l'inizio del Secolo Breve.
Nello spettacolo, la dimensione recitativa è corale. Nessun interprete prende il sopravvento. Le donne del coro e StefanoCòmpeR, si dividono frammenti di testo senza assumere parti di personaggi. Come se gli abitanti di una valle che fu teatro di grandi eventi, andasse a ripescare parole tra le memorie di protagonisti estranei e temporanei.. E tra queste memorie, guarda caso, emerge il Territorio (montagne lago cielo), potente, ancora più potente del più forte ZANG TUMB TUMB.
I rumoristi-musicistl, DIFONDO (Gianpaolo Campus, Sergio Camedda) e Mauro Tonolli, creano ambienti sonori che accompagnano la narrazione, e inventano suoni e melodie impertinenti come nella migliore "tradizione futurista". Tra gli interventi musicali si esegue una citazione degna di nota, un nostro modo di dire che l'innovazione artistica del futurista Luigi Russolo (l'inventore dell'intonarumori è stata poi colta e diffusa anche a livello di massa giovanile. Parliamo della "chitarra intonarumori" di Jimi Hendrix, che in una famosa esecuzione di 40 anni fa, seppe cantare, al pari e al contrario di quanto fece Russolo sul Baldo, il pacifismo eil ripudio della guerra.
(P.D.M.)

Partendo dalle composizioni poetiche in parolibere e dal saggio "L'arte dei Rumori" (gennaio 1916) di Luigi Russolo, si è deciso di interpretare in senso attuale l'idea di orchestra di rumori futurista.
La chitarra elettrica, suonata e trattata in modo non convenzionale e l'uso di strumenti elettronici (sintetizzatori e campionatori) che elaborano vari tipi di oggetti sonori (tra cui lastre e metalli reperiti in fabbriche local.i),evocano i suoni della guerra proposti nel testo, a loro volta spazializzati dal vivo all'interno di un sistema quadrifonico.
(G.&M.)


organizzazione: Associazione Versus con P.A.T. Assessorato alla Cultura, Regione TA-A, Consorzio Comuni BIM dell'Adige, Comprensorio 10 Vallagarina, Comune di Rovereto Ufficio Cultura, Comune di Brentonico, Cassa Rurale Brentonico, OperaPrima Scuola Musicale dei 4 Vicariati, Museo Storico Italiano della Guerra