feeelA. Terra

Mostra

feeelA (Alessia Carli)
Terra
Mostra di pittura
www.alessiacarli.net

Anche quest'anno la Pro Loco di Mezzocorona, nell'ambito del Settembre Rotaliano >> presenta la mostra d'arte TERRA che si terrà nelle prestigiose sale di Palazzo Conte Martini. Un angolo riservato alla bellezza delle opere di Alessia Carli.

“La storia raccontata attraverso la convenzione della prima persona è sempre una storia che scopre, e allo stesso tempo crea, la relazione del sé con il mondo […]”.
Janet Varner Gunn
Autobiography, Toward a Poetics of Experience

Scrivere oggi di Alessia Carli, a quattro anni di distanza dall'ultima volta, in occasione della presentazione del ciclo di opere Pelle d'albero, significa raccontare una delle artiste trentine più accattivanti, in grado di esprimere attraverso le proprie opere una forte personalità.
Nei lavori più recenti, dai cicli In punta di Venere a Loveexposure, da Le conserve di feeela a Until I disappear, astrazione e realismo, surrealismo e neodadaismo convivono in maniera spontanea, sorprendentemente naturale. I medium utilizzati dall'artista sono molteplici: pittura ad acrilico, collage e tecnica mista, sprazzi di arte povera.
Nelle opere pittoriche Alessia Carli fa propri alcuni fra gli aspetti stilistici più interessanti ed emozionanti dell'espressionismo e della transavanguardia, con una tendenza misurata all'astrazione. I colori sono puri, accesi, sanguigni, a tratti violenti, stesi con decisione ed accostati con singolare eleganza. Nei collages e nelle tecniche miste emergono accenti di dada e simbolismo, con un omaggio al surrealismo poetico della sua ideale maestra Frida Kahlo, ritratta nell'opera Until I disappear 3.
Tutte le tecniche utilizzate con raggiunta maturità da Alessia Carli sono rivolte con decisone alla descrizione di se stessa, dei propri stati d'animo, dei propri affetti, della propria femminilità.
Filo conduttore di tutte le opere è l'autobiografia, la citazione di se stessa per mezzo dell'autoritratto, a volte con un tocco di ironia, sovente con un tratto sognante e sensuale. La figura femminile, il proprio corpo nudo e fecondo, è rappresentato rovesciato, del tutto capovolto. In questo modo l'artista rafforza la propria identità, la propria particolare soggettività ed afferma con energia la propria visione del mondo, l'esistenza di realtà diverse e sincroniche, di oggettivi microcosmi personali, non standardizzabili, non incanalabili in una precostituita consuetudine sociale. Il corpo femminile rovesciato vuole celebrare il proprio intimo, i propri sogni e le proprie sensazioni, vuole essere pura espressione della genuina libertà donataci dall' arte; questo aspetto però, unito all'utilizzo di colori caldi, di rossi accesi strabordanti dalla leggera linea di contorno di modigliana memoria, rafforza anche l'idea del principio materno, nobilita ancor più il ruolo creatore della donna che concretamente 'dà alla luce'. Alessia Carli ripropone così in una nuova veste, maggiormente astratta dal punto di vista stilistico, quanto fatto per esempio in passato con la serie di alberi ginomorfi dove erano palesi i concetti di vitalità e fertilità, di sensualità, rigenerazione e procreazione.

Nella serie di olii Loveexposure l'autoritratto 'a testa in giù' è spesso accompagnato da immagini allegoriche di fiori e animali, dipinti canonicamente diritti eppur mai in contrasto con la figura femminile. Tra i soggetti della tela si instaura anzi un rapporto simbiotico e quasi sacrale, teso a rafforzare l'espressione dei sentimenti dell'artista, l'esposizione dell'amore, l'ebbrezza dell'innamoramento e del corteggiamento. La stessa Alessia Carli spiega come 'l'amore è il presupposto per il rovesciamento, il cambiamento, la messa in discussione dell'individuo in un'analisi che coinvolge stati emozionali ma soprattutto psichici'. Fra le figure simboliche dipinte si ritrovano richiami all'amore, come il cigno raffigurato nell'opera omonima, per gli antichi attributo di Venere, o come 'il fiore gigante' dell'opera Amarillis, o ancora come il cervo al guinzaglio (in questo caso anch'esso capovolto) dell'opera I surrender, animale questo attributo classico di Diana cacciatrice e richiamo a opere di Frida Kahlo (Il piccolo cervo, 1946).
Il rapporto quasi affettivo con questa grande artista si legge anche nelle opere in tecnica mista fatte di stoffe, collage fotografici, colore acrilico: in queste Alessia Carli unisce rimandi all'universo femminile descritto senza forzature, senza tabu, senza mediazioni sociali ma con l'animo e l'estro che solo la sensibilità femminile può esprimere.
Marcello Nebl