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Quand on est dans la merde jusqu’au cou, il ne reste qu’à chanter
con Benedetta Laurà e alla fisarmonica Gianpietro Marazza
regia di Mattia Sebastiano

Un collage di canzoni tratte dal repertorio francese che oscilla dagli anni Venti ai Settanta e che ci riporta nel passato toccando la corda romantica che è in ognuno di noi. Canzoni di prestigiose e indimenticabili firme, tra cui Juliette Greco, Edith Piaf, Josephine Baker, Charles Trenet insieme alle poesie di Vian, Queneau, Eluard, Apollinaire e Verlaine, il tutto in lingua originale recitato e cantato da Benedetta Laurà, che passa da canzoni melanconiche a virtuosismi jazz a monologhi imponendosi per l’originale carica recitativa e per l’espressività di una voce di perfetta dizione.
Giampietro Marazza contribuisce al successo dello spettacolo non solo per la bravura esecutiva, ma per una spontanea mimica che lo rende personaggio teatrale.
Una cura disintossicante tra musica e canzoni con un efficace sottotitolo che il regista Mattia Sebastiano ha rubato a Beckett "quando si è nella merda fino al collo, non resta che cantare".