#accaddeoggi: 12 giugno 1995

Arturo Benedetti Michelangeli è stato uno dei più grandi pianisti del XX secolo.

Nacque a Brescia, il 5 gennaio 1920, da genitori umbri. Si avvicinò piccolissimo al pianoforte e a soli 14 anni si diplomò al Conservatorio di Milano. Diede inizio alla sua carriera partecipando a concorsi internazionali. Nel 1939 vinse il Concorso di Ginevra e in quell’occasione un membro della commissione esclamò: “È nato il nuovo Liszt!”.

Nello stesso anno ottenne una cattedra di pianoforte al Liceo Musicale di Bologna. Successivamente, tra il 1945 e il 1959, insegnò al Conservatorio di Venezia e poi al Monteverdi di Bolzano, dove fu un ottimo insegnante.

Negli anni ‘60 lasciò per sempre l’Italia e si trasferì a Pura, nei pressi di Lugano in Svizzera, causa una confusa vicenda giudiziaria che lo aveva profondamente amareggiato. Fu assolto dopo 12 anni, ma nemmeno il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, riuscì a convincerlo a tornare indietro. Michelangeli Benedetti non suonò mai più in Italia.

Tuttavia, in estate, amava ritirarsi in Val di Rabbi, in Trentino, che ogni anno ora lo omaggia con un festival che porta il suo nome. Forte fu anche il suo legame con il Coro della SAT. Da pianista sublime della musica internazionale quale era, armonizzò i canti popolari di montagna, stupendo i puristi della tradizione del pianismo internazionale.

La perfezione della sua arte è riconosciuta da ogni critico e appassionato di musica. Le sue esecuzioni furono proverbiali, ma ciò che lo rende unico tra i grandi esecutori è la bellezza del fraseggio.

Le registrazioni di Benedetti Michelangeli sono pressoché unanimemente ritenute di eccezionale livello, tanto da essere considerate un punto di riferimento della maggior parte delle opere pianistiche.

Il concerto di Amburgo del 1993 fu la sua ultima apparizione. Morì a Pura, in Svizzera, il 12 giugno 1995, dove è sepolto.

Arturo Benedetti Michelangeli nelle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino.