Mamme dentro. Figli di donne recluse: testimonianze e proposte

Carla Forcolin ha presentato il suo nuovo libro alla Biblioteca di Cavalese

Quando una donna ha commesso un reato e deve scontare una pena in carcere, i suoi figli, se non hanno padri o altri parenti disponibili ad accoglierli ed educarli, possono seguirla. In tal caso, inevitabilmente i bambini ne risentono. Le forme e i modi della loro sofferenza dipendono molto, oltre che dai rapporti familiari, dalle nostre leggi e dalla loro attuazione. Attraverso la prospettiva particolarissima, ma non banale, di 12 anni di volontariato associativo nel carcere femminile di Venezia, questo tema viene affrontato con concretezza.
Con esempi di vita realmente vissuta, si prospettano problemi e si propongono soluzioni possibili, anche se mai semplici, perché semplice non è la situazione di questo spaccato di umanità, che non possiamo e non vogliamo ignorare. I figli dei carcerati non solo non devono pagare gli errori di padri e madri, ma devono anche essere messi nelle condizioni di non ripeterli.
Il volume si rivolge a tutti gli operatori del settore, ma anche a tutti coloro che vogliono saperne di più circa il modo in cui il nostro paese ha risolto e intende risolvere l'annosa questione della reclusione degli innocenti per antonomasia: i bambini piccoli. Edito da Franco Angeli

Intervista all'Autrice

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Carla Forcolin, veneziana, insegnante di lettere in pensione, ha fondato nel 1999 l'Associazione La gabbianella e altri animali per l'adozione e l'affidamento. Dal 2004, divenuta lei stessa affidataria di due gemelli provenienti dal carcere, non ha più smesso di occuparsi di questi bambini e dei figli dei detenuti in genere. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Il gabbianello Marco e altri animali, Piazza,1999; I figli che aspettano, Feltrinelli, 2002; Mamma non mamma, Marsilio, 2007; Io non posso proteggerti, FrancoAngeli, 2009.

redazione

26/07/2016