Il giardino delle delizie e l'inferno delle biblioteche
La letteratura erotica
Mostra curata da Alessandro Fontanari e Massimo Libardi, responsabili delle Biblioteche comunali di Civezzano e Borgo Valsugana
Nell’erotismo c’è questa gerarchia: chi fa; chi osserva; chi sa (Karl Kraus). E la letteratura erotica dove può essere collocata? Se intensifica il desiderio attraverso l’immaginazione è allora, in questa scala, prossima al sapere, che significa propriamente saggiare, cercare ciò che manca e che per questo attrae e seduce. Profondo è il legame tra Eros e conoscenza come mostra Platone nel Simposio. L’erotismo è dunque un’esperienza che consiste nel differimento del desiderio, è temporeggiamento, deviazione, indugio, rinvio, immaginazione, anticipazione e rimemorazione. In senso lato tutta la letteratura è erotica, ma cercando di circoscrivere il particolare genere che viene indicato come “letteratura erotica” - che non coincide con la pornografia - questa sorge quando l’idea del desiderio diventa più eccitante del proprio oggetto. Spesso i contenuti della letteratura erotica riguardano temi filosofici, spirituali, in stretta connessione con l’esperienza del sacro. Ciò non ha evitato che nel passato le biblioteche abbiano relegato queste opere nei cosiddetti “inferni”, un reparto vietato della biblioteca, una sorta di “segreta”, dove sono stati raccolti tutti i “libri proibiti”, in parallelo alle liste di esclusione dell’Indice dei libri proibiti emanato per secoli dalla Chiesa cattolica “contro i libri erronei ed immorali” e contro le opere letterarie “che indulgono la sensualità e la libidine e il misticismo lascivo”. Potere seduttivo della parola (“Galeotto fu il libro e chi lo scrisse”) e pratica di nascondimento hanno fatto diventare divieto e trasgressione elementi costitutivi di molti scritti erotici.
organizzazione: Biblioteche di Borgo Valsugana e Civezzano